MALADOLESCENZA (1977) di Pier Giuseppe Murgia

MALADOLESCENZA (titolo fottutamente geniale), uno dei tanti film maledetti del cinema italiano più controverso e provocatore degli anni ’70, all’epoca della sua uscita fu pesantemente censurato (e accusato di pedo-pornografia), mentre ancora oggi è bandito in alcuni paesi (In Germania la distribuzione della versione completa da 91 minuti è proibita dal 2006). Girato all’epoca in Austria per evitare l’arresto ed il blocco del film in Italia (causa la giovanissima età dei tre protagonisti, le due bambine di soli undici anni ed il ragazzo diciassettenne), questa pellicola è stata più volte massacrata dalla critica per le scene di nudo gratuito e alcune sequenze abbozzate di sesso adolescenziale (o pre adolescenziale), mettendo a malincuore in secondo piano l’incredibile atmosfera dark che il regista italiano riuscì a ricreare grazie al mix ambientale tra caverne claustrofobiche, vecchie rovine di paesi dimenticati e un bosco fittissimo, ricco quest’ultimo di un fascino misterioso quanto inquietante. Fin dall’infanzia, Fabrizio e Laura si ritrovano insieme durante le vacanze estive nei pressi della foresta a cavallo tra Germania e Austria. Gli anni sono passati da quando erano bambini e gli ormoni pre adolescenziali stanno esplodendo per entrambi. Durante un temporale i due sono costretti a rifugiarsi in una vecchia roccaforte medioevale, finendo per scoprire il piacere dei baci, delle carezze e del loro primo rapporto sessuale. Fabrizio, che non fa mai ritorno a casa la sera e vive oramai nel bosco assieme al suo fidato pastore tedesco, considera la foresta il suo regno e non esita a maltrattare e umiliare, tramite torture e giochi di caccia , la sua più giovane amica. Un giorno farà la usa apparizione Silvia, una coetanea di Laura, anche lei in zona per le vacanze estive. Silvia finirà per attirare tutta l’attenzione di Fabrizio, trasformando Laura nella loro piccola schiava, Questa, pur essendo gelosa di Fabrizio e venendo costantemente maltratta dai due, decide di restare, anche quando i due finiranno per avere rapporto sessuali davanti ai suoi occhi …..Decenni prima di Larry Clark e Harmony Korine, questo film italiano (con coproduzione tedesca) metteva in evidenza i turbamenti e gli eccessi degli adolescenti inquieti, immersi in un contesto estremo, selvaggio e primitivo, libero dagli adulti e dai vincoli del perbenismo borghese. Cuore del film un triangolo composto da lui, lei e l’altra, dove quest’ultima non solo romperà un equilibrio destabilizzato dagli ormoni impazziti ma finirà per liberare un male perverso, pericoloso e radicato nell’uomo di turno, evidentemente radicato in lui sin dall’infanzia. Proprio per le succitate scene di nudo accennate in precedenza (una delle bambine, Silvia, l’attrice Eva Jonesco aveva già posato nuda all’età di soli 5 anni), il film sfiora la pedo-pornografia, dove il sesso spesso è mascherato e solamente accennato. Ai giorni nostri sarebbe impensabile realizzare un film del genere (nemmeno i sopra citati Larry Clark o Harmony Korine si sono spinti cosi tanto nei loro film a tema adolescenti turbolenti), però in quegli anni furono tanti i film italiano coraggiosi e controversi. Basti pensare al famoso SALO’ di Pasolini ma anche a film meno noti come L’IMMORALITA’ di Massimo Pirri. Un periodo storico del nostro cinema dell’eccesso sicuramente irripetibile e impossibile da replicare. Nonostante le scabrose tematiche toccate e visivamente il film più volte non esiti ad oltrepassare confini scabrosi, tutto viene ammortizzato da una recitazione dei protagonisti non sempre all’altezza, finendo così per sminuire torture (anche su animali) e bullismo adolescenziale di sicuro impatto estremo. A rendere cattivo e spietato questo film ci pensa anche il finale, duro e crudo quanto basta per mostrare quanto la cattiveria adolescenziale, se liberata, non abbia nulla da invidiare a quella feroce degli adulti. Un piccolo cult di casa nostra (da sottolineare l’ottima colonna sonora di Pippo Caruso), ancora oggi sottovalutato dalla critica e da una parte di pubblico poco avvezzo all’estremo più controverso. Un applauso finale anche all’ottima colonna sonora targata Pippo Caruso, mentre è assolutamente da evitare la versione censurata di soli 77 minuti! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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