In una Pietrogrado (l’attuale San Pietroburgo) dei primi del ‘900, apparentemente straniante e asettica, seguiamo le curiose vicende di diversi personaggi bizzarri, ambigui e controversi, affamati di voyeurismo e pornografia a cavallo tra la fotografia e la nuova tecnica del cinema. Viktor Ivanovich, un inquietante pornografo sempre sorridente. L’ingegner Radolov, un anziano vedovo che ha tresca amorosa con la sua domestica Grunya. Sua figlia Leeza, attratta dalle foto erotiche contrabbandate da Viktor. Il dottor Stasov, uno scialbo medico non ricambiato in amore dalla moglie ceca e padre adottivo di due gemelli siamesi. Putulov, un giovane regista innamorato di Leeza. Tutti quanti finiranno per scontrarsi con l’asettico Johann, partener criminale di Ivanovich, uno psicopatico che non esita ad uccidere a sangue freddo …..
Per una buona mezz’ora faremo fatica nel sbrogliare la matassa sgangherata di questa storia balorda, dove decine di personaggi che variano dal perverso al malato, dal cinico al freak, da assurde barche a vapore e tate centenarie che frustano aitanti giovincelle, ci martelleranno la mente come in un rebus dell’assurdo. Dopo aver individuato i vari personaggi, i loro obiettivi e desideri, è meglio mettersi comodi e godere, anche se con fatica, di visioni estreme degne del cinema giapponese più weird e nonsense più spinto. Omicidi, violenze, umiliazioni, abusi sessuali, litanie preoccupanti e molto altro ancora, ci delizieranno e combatteranno la noia, a tratti inevitabile, in quanto il film alla lunga si culla troppo dell’estetica vintage e dei suoi abominevoli protagonisti, finendo per rimanere troppo legato ad uno schema di cinema forzatamente datato, armato di una trama esile e che rischia quindi di stancare.
Si sorride ma non ci si diverte, si assiste a situazioni drammatiche ma mai disturbanti, vediamo situazioni erotiche e mai perverse e scioccanti, finendo per trovarsi alla fine con un film non sempre coinvolgente, dove non ci si affeziona a nessuno dei vari personaggi. Nemmeno ai due gemelli siamesi, le vittime per eccellenza e fondamentali per mostrare il volto dei veri mostri che li circondano. OF FREAKS AND MEN rimane la pellicola più strana e balorda del regista russo Alexey Balabanov, destinata a tutti gli amanti di film poco convenzionali e difficilmente catalogabili in un genere ben definito. VALUTAZIONE 8/10
H.E.