OLD HENRY (2021) di Potsy Ponciroli

Il cinema western è morto? Assolutamente no. A confermare quanto sia ancora forte il fascino indiscusso di questo genere, che nel corso della storia del cinema ha alternato momenti di gloria assoluta ad altri meno brillanti e opachi, arriva un nuovo robustissimo film made in USA. Un film western, estremo, dal sapore nemmeno troppo antico, che segue le orme di opere più recenti come UNFORGIVEN, per quanto concerne le atmosfere, ed il film su Jessie James di Andrew Dominik, in quanto si affonda a piene mani nelle radici della storia vera, quella che ha reso la frontiera americana di fine ‘800 unica ancora ai giorni nostri, oltre ad una mitizzazione forzata di fuorilegge e pistoleri spietati. Primi anni del ‘900, Oklahoma. Il contadino vedovo Henry e suo figlio accolgono con cautela un misterioso uomo ferito con una borsa piena di soldi. Quando un gruppo di uomini, che affermano di essere la legge, giunge alla fattoria del contadino alla ricerca del fuggitivo, Henry deve decidere di chi fidarsi. Quest’ultimo però non è un mite contadino ma nasconde un passato oscuro , destinato ad emergere prepotentemente per salvare la vita sua, di suo figlio e anche la sua vera identità … Lo sconosciuto regista Potsy Ponciroli tira fuori dal cilindro un horror drammatico, violento e ricco di tensione, dove l’interpretazione poderosa di Tim Blake Nelson, nei panni di Henry, regala agli occhi degli appassionati del cinema western un personaggio brutale e diroccato ma ricco di sentimenti ‘nobili’, figli di un passato di frontiera estremo, che scopriremo strada facendo. Se la verità sulla figura di Henry aleggerà nell’aria per buona parte dell’intera pellicola, solo nel finale questa sarà rivelata, non prima però di aver regalato uno scontro spettacolare al cardiopalma, intriso di sangue, piombo e azioni feroci. Nel cinema western di spessore, per ogni ‘eroe’ o ‘antieroe’ che si rispetti, serve anche come contraltare un cattivo ben caratterizzato. Stephen Dorff nei panni dello ‘sceriffo’ Ketchum mette in scena una figura dura, sporca e malvagia che alza l’asticella della qualità della pellicola sotto tutti i punti di vista. La regia, asciutta e attenta, non sbaglia un colpo, affiancata da una fotografia dark e pessimista, dove anche la colonna sonora, che rimanda alla memoria nuovamente il succitato film di Andrew Dominik, esalterà i momenti drammatici e sottolineerà quelli sospesi in attesa della ‘tempesta di piombo’. Un western asciutto, solido e privo di fronzoli. Una graditissima sorpresa per tutti gli amanti del genere ampiamente succitato, con miti dell’epoca annessi. Gran film!! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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