Opera prima sorprendente, dolorosa, pungente, coloratissima come un arcobaleno ma nera come la pece. Il cinema inglese quando affonda la lama nelle province non scherza mai, e questa volta usa ingannevoli colori pastello e vivaci, sogni effimeri alternati a crude realtà, per narrare la storia triste di un piccolo nucleo familiare, madre e figlia, umiliato, deriso e sbeffeggiato dalla piccola comunità che lo circonda.
Lyn è una madre, con una evidente deformazione nella schiena, che si trasferisce in una nuova città con sua figlia Iona. E’ immediatamente chiaro che entrambe si distinguono per atteggiamenti e look bizzarri per la gente del posto. Una volta che Iona inizia la scuola, il bullismo inizia sul serio. Lei cerca di nasconderlo, sia alla madre che a sé stessa, attraverso pensieri fantasy ed eccentrici, come avere una madre brillante ed affascinante, ammirata da tutti. Se il rapporto tra Iona e sua madre appare a volte morboso, l’more di l’una per l’altra non verrà mai meno, ancora di più quando entrambe finiranno per diventare il bersaglio più semplice e facile della gente del posto, fino ad un inevitabile e tragico punto di rottura …..
Un film che inizia regalando sorrisi, frangenti ironici e momenti affascinanti dalla forte impronta fantasy, con cromature pastello ed una casa fiabesca, grazie ai sogni di Iona ed alle abitudini stravaganti di sua madre. Ben presto la deriva drammatica prenderà il sopravvento, fino a giungere a momenti disturbanti ed estremi, improvvisi e sicuramente inaspettati. Prima di giungere al dolore estremo, il percorso intrapreso dalla regista Deborah Haywood, autrice anche della sceneggiatura originale, attraversa nella prima parte strade apparentemente già note. Fuga dalla realtà da parte della protagonista, bullismo becero, la messa al bando della comunità nei confronti del freak di turno (Lyn), umiliazioni attraverso i social network, omertà ed il difficile rapporto madre-figlia. Quest’ultimo finirà, in particolare nella seconda parte, per diventare cuore pulsante e forza trascinante di questo film intenso, ancora di più quando scopriremo come Lyn, da giovane, ha avuto Iona.
Una pellicola, per lunghi tratti, dalla superficie gentile, però al suo interno crudele e malvagio come il più malsano degli horror.
Merito dell’interpretazione superlativa delle due protagoniste, in particolare da parte dell’attrice Joanna Scanlan, capace di coinvolgere emotivamente lo spettatore in maniera esponenziale fino al finale che più tragico e scioccante non si può.
PIN CUSHION, ‘portaspilli’ la traduzione in italiano, è una dramma disturbante a tutti gli effetti, fenomenale e pungente nel colpire all’improvviso (e senza preavviso) al cuore in maniera forte, decisa e letale. Solo il tempo dirà quanto vale questo nuovo film …. a prima vista (e visione) senza dubbio tantissimo! VALUTAZIONE 9/10
H.E.
Sempre Grandi!!
l’ho trovate su Artekino festival gratuitamente.
Alla faccia di chi ha chiuso il web, promuovono lo streaming gratuitamente dei film visti al festival in questione.