Le radici del cinema italiano estremo sono antiche, forti e profonde. Merito del celebre “L’INFERNO” (di Francesco Bertolini, Giuseppe de Liguoro & Adolfo Padovan) del 1911, il quale rimane un fondamento e punto di riferimento assoluto del genere horror di inizio secolo scorso, e di RAPSODIA SATANICA, film anch’esso ultracentenario oramai, restaurato in epoca recente e ancora oggi capace di stupire ed affascinare, nonostante il passare inesorabile del tempo. Un film muto, da considerare a tutti gli effetti un cult, che già all’epoca fu oggetto di problematiche legate alla distribuzione e non solo (il regista morì in guerra nel 1917, falciato da una granata mentre partecipava alla difesa della linea del Monte Grappa). Girato e finito nel 1915, vide la luce e la distribuzione in sala solo due anni più tardi.
La storia della pellicola è semplice. Alba d’Oltrevita è una donna dell’alta società che stipula un patto diabolico con il diavolo in persona. Ottiene l’eterna giovinezza, ritornando così ai fasti estetici di un tempo. in cambio però deve promettere al diavolo di non innamorarsi mai più di nessun uomo. Ovviamente le tentazioni si presenteranno a breve, nelle vesti di due giovani fratelli, entrambi innamorati di della bella Alba……
Se la prima parte si rifà ai primi lavori muti del cinema italiano e la sceneggiatura riprende in parte la vicenda faustiana del patto con il diavolo, la seconda parte, dalle evidenti estetiche dannunziane e liberty, presenterà visioni oniriche e del terrore che anticipano film horror divenuti celebri nel tempo, come NOSFERATU e VAMPYR, attraverso particolari giochi con le ombre, i particolari colori mefistofelici (le pellicole all’epoca venivano colorate a mano), le inquietanti musiche di Pietro Mascagni (celebre compositore italiano dell’epoca) e ovviamente il finale mortifero, diabolico e privo di alcuna positività.
Da citare infine Lyda Borelli, l’attrice protagonista nei panni di Alba, una delle prime dive italiane del cinema muto, ed il gruppo musicale italiano ‘Giardini di Mirò’, i quali hanno omaggiato questo film intitolando il loro album del 2014 con lo stesso titolo e destinato alla composizione per la sonorizzazione live della pellicola di Nino Oxilia. Un’opera unica per l’epoca, valida ancora oggi per le tematiche trattate (le tentazioni estreme) e destinata all’immortalità. VALUTAZIONE 9/10
H.E.