ROCKAWAY (2019) di John J. Budion

 

Dopo aver girovagato per un paio d’anni nei vari festival americani, ha visto finalmente la luce la distribuzione di questo nuovo emozionante dramma indipendente a stelle e strisce, ispirato ad una serie di eventi realmente accaduti nel 1994 a East Rockaway nello stato di New York.
Il regista ripercorre gli anni della prima giovinezza, quando assieme a suo fratello maggiore Anthony pianificò l’omicidio del padre, un uomo alcolizzato e perennemente violento nei confronti loro e della madre. Mentre i due fratelli studiano il da farsi, incontrano in un piccolo campo a basket un gruppo di coetanei di Anthony, con i quali inizierà un sodalizio di amicizia sempre più forte, destinato però a scontrarsi quando il loro piano diabolico verrà alla luce …..
Come per STAND BY ME e THE FLORIDA PROJECT, il mondo visto dall’altezza e fantasia di un bambino, finirà per regalare emozioni a ripetizione, alternando momenti divertenti ad altri estremamente drammatici, in particolare quelli afferenti le tremende sfuriate del padre nelle mura domestiche.
Prima di giungere al vortice di emozioni finali, una vera altalena drammatica e straziante, il regista ci trascina con lui indietro nel tempo nei suoi anni lontani, attraverso i suoi ricordi migliori, come la finale NBA di quell’anno tra Houston Rockets e New York Knicks (nel quale militava Starks, presente anche in un cameo, il mito del piccolo John), quelli indimenticabili, come la fuga di OJ Simpson, e quelli più spensierati, attraverso le giornate in compagnia con i nuovi amici. Quest’ultima visione rappresenterà un’ancora di salvezza e una via di fuga allo stesso tempo, assieme alle sue mirabolanti fantasie notturne (impreziosite da emozionanti disegni), per fuggire agli sfoghi di rabbia del violento e selvaggio genitore, un essere spregevole della peggior specie (interpretato da un gigantesco Wass Stevens).
La forza della pellicola risiede proprio nell’ottimo amalgama tra i momenti più soft e quelli più duri da digerire, destinati quest’ultimi a colpirci allo stomaco in maniera del tutto imprevedibile. Dopo il dramma finale, il regista apre un’ulteriore finestra che precede i titoli di coda, quasi a ricucire lo strappo emotivo, fortissimo, subito dallo spettatore in precedenza.
ROCKAWAY è un’opera prima destinata a lasciare il segno, in quanto possiede una luce positiva fortissima, con al centro l’inevitabile rapporto tra fratelli e l’amicizia genuina dell’infanzia, nonostante la fortissima negatività degli eventi narrati. Se avete amato alla follia THE FLORIDA PROJECT nel 2018, nel 2019 ROCKWAY lo farà altrettanto, in quanto il rischio di lasciare scivolare sul proprio volto anche solo una lacrima, sarà lo stesso del film di Sean Baker! VALUTAZIONE 8,5/10

 

H.E.