THE DEAD MAN 2: Return of the Dead Man (1994) di Aryan Kaganof

Questo oscuro medio metraggio ispirato alle opere di Georges Bataille (in particolare a ‘Le Mort’) e opera del controverso regista Aryan Kaganof, sudafricano e olandese di origini, con visioni estreme e decadenti che si alternano ad atmosfere surreali e grottesche, appartiene ad un cinema in via d’estinzione a metà strada tra il cinema di Fellini e quello di Luis Buñuel, senza dimenticare Gilliam e Lynch. L’inizio shock, con un rapporto omoerotico e bondage con tanto di vomito e sperma, lascia parecchio scombussolati, mai quanto visioneremo successivamente, in quanto finiremo travolti e trascinati in un universo parallelo specchio dei mali e sofferenze del secolo scorso. Ansie atomiche e post apocalittiche visionate attraverso gli occhi di un morto, catturato in una probabile frazione di pochi secondi prima ed amplificato mediante sogni, desideri, ricordi e paure destinati a mescolarsi tra loro, creando un purgatorio bizzarro di luoghi e personaggi astratti.
Le visioni stranianti, prive di dialoghi, sporche ed estreme, saranno accompagnate da musiche sensoriali e soffocanti, realizzate per l’occasione dal celebre compositore giapponese Merzbow. Un amalgama video e musica simbiotico, trasgressivo, provocante e alienante, con luoghi che profumano di morte e malessere, come il grottesco night club e le performance di piogge dorate delle voluttuose signore del locale.
Il protagonista appare solo e triste in questo suo viaggio verso la fine inevitabile, armato solo di ricordi e desideri repressi che profumano di morte, riflesso di una vita destinata a divenire un pallido ricordo bruciato da un evento catastrofico. Una visione da subire passivamente più che da capire fino in fondo, dove questa assurda veglia funebre che appare come una lotta tra impulsi animaleschi e fascino dell’orrore represso in uno stato di dormiveglia prossimo alla morte, finirà per lasciarsi disorientati e smarriti in maniera allucinante a fine visione. Opera sperimentale unica (il titolo non sta ad indicare un sequel), con un solo grande difetto …. la breve durata! VALUTAZIONE 8,5/10

 

H.E.