Merda, violenza, gore, depravazione, follia….tutto questo è THE GREEN ELEPHANT, opera prima di Svetlana Baskov a, regista russa avvezza al cinema grottesco e bizzarro. Il film è ambientato in un pseudo carcere putrido e malsano dell’Unione Sovietica nel 1986 (forse), con solo quattro personaggi: Bratishka e Poekhavshiy (i detenuti, che dall’abbigliamento e dall’atteggiamento sono due ex sotto ufficiali dell’esercito sovietico), il “capitano” ed una guardia (il colonello?). Il film inizia con i soli Bratishka e Poekhavshi, con quest’ultimo che racconta una serie di aneddoti del passato, deliranti e sempre più sporchi e lerci, cantando la canzone circense “Green Elephant”.Il più giovane dei due, Bratishka sembra sempre più in sofferenza e non sopportando più il compagno chiacchierone, lo massacra di botte, intimandolo di stare zitto. Bratishka dopo essersi addormentato, ha un brusco risveglio ad opera del suo amichevole e malato compagno di cella, perché lo accoglie con un bel piatto di feci appena sfornato. Dopo una serie di deliri allucinanti intervengono gli altri due personaggi succitati. Da li in poi cambia la location ed inizia uno dei più luridi e feroci macelli gore della storia del cinema estremo. Una pellicola dove i cali di tensione non sono contemplati, nonostante la scarsa qualità video, sembra una VHS ritrovata dopo decenni, con delle riprese quasi in stile Fred Vogel. Nelle due stanze simili ad un porcile, dove i nostri marci “compagni” si “divertono”, perfino ai protagonisti allucinati di “CRAZY MURDER” e “THE BRIDE OF FRANK” scatterebbe il desiderio incontrollabile di farsi una doccia. Le scene di coprofagia, di docce d’urina, di depravazione sessuale, di budella sparse, di sangue e marciume vario non si dimenticheranno facilmente, questo è poco ma sicuro. Se poi nel film ci sono critiche all’esercito sovietico o russo post Perestroika, poco importano allo spettatore, perché l’unica preoccupazione durante e a fine visione è……non vomitare . Uno dei film più estremi di sempre, su questo non ci sono dubbi. Se non è da medaglia d’oro, almeno la zona podio è assicurata. VALUTAZIONE 4/5
H.E.
Links: FACEBOOK INSTAGRAM LETTERBOXD IMDb TRAILER