Tra i diversi titoli di inizio millennio che hanno contribuito a rendere il cinema coreano unico, in grado di coniugare qualità, estremo e incisività per quanto concerne contenuti mai banali, abbiamo sicuramente THE HOST di Bong Joon-Ho. Regista salito alla ribalta grazie al thriller al cardiopalma Memories of Murder solo tre anni prima e consacrato di recente a livello mondiale grazie al capolavoro PARASITE. THE HOST è una pellicola decisamente originale e che si distingue da tutti i ‘monster movie’ e ‘best movie’ fantascientifici usciti precedentemente, in particolare da quelli a stelle e strisce. Un ALIEN del nuovo millennio, dove il male non è più dentro di noi ma è causato da noi come umanità. Un monito divenuto ancora più terrificante dopo la pandemia esplosa nel 2020 e che rende ancora di più attuale questo poderoso film, capace di spaziare dal dramma allo sci fi, dal cinema horror a quello ambientalista più impegnato e perfino a tratti nella commedia. Gang-du è un uomo ingenuo e ottuso che lavora nel piccolo snack bar di suo padre vicino al fiume Han. Dopo lo scarico di litri di rifiuti tossici nel fiume avvenuto sette anni prima, appare un gigantesco calamaro mutato che inizia ad attaccare la popolazione. La figlia di Gang-du, Hyun-seo, viene rapita dalla creatura e lui e la sua famiglia vengono presi in custodia dai militari, i quali temono che la misteriosa creatura sia portatrice di un terribile nuovo virus. In detenzione, Gang-du riceve una telefonata da Hyun-seo, la quale non è morta ma è semplicemente intrappolata in una fogna, trasformata per l’occasione nella tana della creatura. Con la sua famiglia ad assisterlo, parte alla ricerca disperata della figlia …… Se nel succitato e celebre ALIEN il mostro fatica ad apparire completo per buona parte del film, Bong Joon-ho non esita sin da subito a mostrarcelo completo in tutta la sua furiosa goffaggine confusa, maldestra ma non per questo non letale. Una metafora chiara e limpida di quanto il male causato dall’uomo sulla natura non sia così sepolto ma ben visibile a tutti quelli che hanno occhi per vedere. In questo contesto, onnipresente, anche grazie alla ‘nuova cura’ ad opera della autorità per ristabilire l’ordine ad ogni costo, siamo catapultati in un veloce e senza fiato thriller di ricerca dove paure, sentimenti e speranza, amplificati dalle tre differenti figure principali, Gang-du, la sorella, campionessa olimpica del tiro con l’arco, ed il nipote, ognuno con la propria storia personale non priva di difficoltà e percorsi ad ostacoli. Tensione e angoscia non saranno mai risparmiati, finendo per presentare costantemente nuove figura, apparentemente secondarie ma centrali nella seconda parte, scivolando sempre più in un dramma inquietante e lacerante, in particolare nel finale, quanto di più anti monster movie americano ci possa essere. Effetti speciali ancora validi a distanza di 15 anni e diverse scene horror, posizionano il film ai vertice del sotto genere sci fi citato, mentre la regia e le prove degli attori, spesso riproposti nei lavori successivi o precedenti dell’autore, regalano alla pellicola ancora più struttura e sostanza ad una trama già di per sé di prim’ordine. THE HOST è un titolo imprescindibile per tutti gli appassionati del cinema coreano, in quanto ne rappresenta al meglio, nonostante una superfice fantastica, il suo DNA cinematografico, oramai noto anche al grande pubblico. Bomba!! VALUTAZIONE 4,5/5
H.E.
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