THE NEIGHBOR No. THIRTEEN (隣人13号) del 2005 di Yasuo Inoue

Quest’opera, prima ed unica diretta da Yasuo Inoue, è senza dubbio figlia del cinema cyberpunk ed elettrico di Shin’ya Tsukamoto, dove doppia personalità. offuscamento della realtà e brutale violenza fisica, intrecciata a quella psicologica, ne rappresentano lo scheletro e ne determinano pesantemente storyline principale ed evoluzione dei suoi protagonisti. Un revenge surreale, estremamente psicologico, privato di qualsiasi spiraglio ironico e immerso continuamente nel malessere post traumatico causato dal bullismo subito durante l’infanzia. Jûzô Murasaki è un ragazzino che viene spesso bullizzato, maltrattato, picchiato e umiliato da alcuni suoi compagni di classe, capeggiati in ogni occasione dal perfino Tôru Akai. Un giorno Tôru Akai e gli altri non esitano a torturare in maniera estrema Jûzô Murasaki versandogli addosso dell’acido sul volto. Dopo anni di repressione, rifiuto e paura senza affrontare Akai, Jûzô sviluppa una doppia personalità psicopatica attraverso un violento alter ego. Mentre vive nell’appartamento numero 13 di un palazzo, diventa incapace di controllare la sua oscura personalità, che desidera una vendetta malvagia contro il suo vicino di casa Akai e la sua famiglia ……Tratto dall’omonimo manga di Santa Inoue (TOKYO TRYBE), tra l’altro con un frammento notevole dello stesso di pochi minuti presente all’interno della pellicola, questo film è estremamente articolato e complesso nella sua presentazione e soprattutto nella sua ardua soluzione finale. Complice la superba presentazione del protagonista Jûzô, assetato di vendetta da una parte e combattuto interiormente dall’altra con il suo alter ego creato per combattere i demoni che lo tormentano, attraverso un meccanismo visivo che gioca su questo doppio (presente anche in un luogo etereo oltre al quello destinato alle quotidiane apparizioni), illudendoci spesso di intravedere la realtà dei fatti ed il vero aspetto dello stesso. Solo attraverso specchi o visioni altrui sarà possibile intuire chi sia veramente Jûzô. Tutto parte dal suo passato tragico, dove i bulli non avranno pietà ma dove, come assisteremo stupiti nel finale, esiste anche nel peggiore dei casi una possibilità di svolta e coraggio proprio in quel passato lontano ma sempre al fianco di Jûzô nel presente. L’ennesima dimostrazione di quanto certi ‘fantasmi’ o ricordi negativi sepolti nel proprio passato a volte possono tornare in vita e spingerci a scelte estreme. Queste però saranno veramente scioccanti e immerse in una violenza aberrante, dove sangue e torture metteranno in luce tutta la forza estetica del cinema giapponese e l’amore per il gore, lo splatter, le scene politicamente scorrette very shock. THE NEIGHBOR NO. THIRTEEN è un film estremo meno noto rispetto ad altri nipponici contemporanei, non per questo meno meritevole di attenzione e riconoscimento! Notevole per la cura maniacale degli innumerevoli dettagli presenti e per la poderosa messa in scena, senza trascurare il tema di fondo, il bullismo, presentato in tutta la sua crudeltà! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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