THE WOMAN (2011) di Lucky McKee

THE WOMAN è il secondo capitolo di una trilogia, horror ed estrema, iniziata con OFFSPRING nel 2009 e terminata dieci anni dopo con DARLIN’. Filo conduttore la presenza costante in tutti e tre i film della donna cannibale interpretata dall’attrice Pollyanna McIntosh (regista poi di DARLIN’). Il soggetto delle tre storie prende spunto dai romanzi dallo scrittore Jack Ketchum, scomparso nel 2018, il quale ha curato anche le sceneggiature di tutti i film sopra citati. Nei pressi di una foresta ai confini tra Stati Uniti e Canada, un avvocato del luogo, Chris Cleek, durante una battuta di caccia, si imbatte su una donna selvaggia incapace di esprimersi a parole. Questa, ferita e priva di forze, viene facilmente catturata dall’uomo, il quale non esita a portarla a casa con l’obiettivo di addomesticarla e civilizzarla secondo i propri principi etici e morali. L’arrivo improvviso nella famiglia di Chris della sua nuova preda, composta oltre alla moglie da un figlio maschio e due femmine, finirà per scombussolare un esile equilibrio, destinato ad implodere prima ed esplodere poi in qualcosa di terrificante ……..Pur essendo un horror estremo puro e crudo per quanto concerne la violenza estrema, le torture becere, gore, frattaglie umane e sangue a fiumi, questo film è impregnato di molteplici significati, che spaziano dalla misoginia al machismo, dal femminismo al dispotismo familiare, senza dimenticare una critica per nulla velata alla cultura occidentale americana basata sull’immagine forzate del perbenismo a tutti i costi, figlio di secolari devastazioni culturali ai danni delle minoranze etniche (i nativi americani) destinate oramai a diventare sempre più un pallido ricordo. Tanta carne (anche umana) al fuoco per un film che soffre troppo di una regia poco eccelsa ed esteticamente scialba (colpevole anche di una fotografia da serie tv di media qualità), che denuncia i chiari ed evidenti limiti di un regista come Lucky McKee che, se escludiamo RED ed in parte MAY, ha spesso lasciato a desiderare. Questo film ha dalla sua però una sceneggiatura incisiva anche se, come scritto sopra, troppo densa di sotto trame, dove si alternano visioni ad ampio respiro socio-culturali a scorciatoie rapide che sfociano, questa si merita visivamente, in raptus violenti e feroci, in linea con gli horror estremi dei primi anni del decennio scorso. Forza trascinante della pellicola la figura fisicamente staturia e prorompente della donna cannibale, la quale trova forza, come avviene sempre nelle condizioni più sfortunate per quanto concerne il genere femminile, in quell’istinto materno impossibile da scalfire, nonostante il martellante desiderio del capo famiglia di abbatterlo assieme alla sua natura primitiva. Più che discrete le prove delle altre figure femminile presenti, dalla giovane Lauren Ashley Carter (JUG FACE e DARLING) e Angela Bettis (protagonista nel sopra citato MAY), mentre appare volutamente stronzo al punto giusto Sean Bridgers nei panni del classico W.M.A.. In conclusione THE WOMAN è un film che non delude per quanto concerne la componente estrema ed i contenuti socio-culturali, psicologici e afferenti le famiglie disfunzionali americane ((abituate a nascondere l’orrore nelle loro stanze lontane da occhi indiscreti), mentre lascia parecchio amaro in bocca in bocca per quanto concerne la qualità estetica e la fluidità della narrazione. Da applausi il bagno di sangue e di macellazione umana nel finale …. decisamente liberatorio, almeno per quanto concerne l’universo femminile ampiamente brutalizzato nel corso della pellicola. VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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