Torture+Stupro+Omicidio+Incesto+Necrofilia …. troveremo tutte queste cinque componenti malsane, nei soli primi cinque minuti di questo nuovo selvaggio film cileno decisamente estremo, che intreccia in un colpo solo la feroce dittatura di Augusto Pinochet (non gli inevitabili postumi a quasi trent’anni dalla fine del suo governo), violenze e torture inenarrabili ed un contorto dramma psicologico devastante che porterà conseguenze distruttive e disumane nell’entroterra cileno lontano da occhi indiscreti.
Dopo un inizio shock che affonda le sue radici nei metodi di tortura brutali ad opera dell’esercito di Pinochet, seguiamo le vicende di quattro donne che viaggiano per il fine settimana in una zona rurale del Cile, tra party imbottiti di alcolici e passionali intrecci lesbo. Purtroppo per loro, diventeranno oggetto di un macabro gioco al massacro ad opera di un uomo dalle malsane abitudini, avvezzo alla tortura, alla morte altrui e depravazioni di ogni tipo. Tali malvagità risalgono ad un tempo non troppo lontano del paese cileno, quando la libertà era un’utopia ed il potere era nelle mani di pochi discutibili personaggi. Dopo una nottata d’inferno, tra violenze, abusi, stupri e altri abomini, la lotta per la sopravvivenza costringerà le ragazze a lottare con tutte le proprie forze per non soccombere al pazzo maniaco ……
Se elenchiamo in un foglio bianco gli abomini e le sequenze estreme e gore presenti in questo film, rischiamo di far impallidire A SERBIAN FILM e ATROZ in un colpo solo. A malincuore ‘super estremo’ non è sempre sinonimo di ‘qualità’, in quanto mettere troppa carne estrema al fuoco e non solo (scene porno-erotiche, storia nera del passato cileno), utilizzando spesso dialoghi banali di riempimento per allungare la pellicola, rischiano di addormentare le ottime intenzioni del regista, desideroso di scioccare e stupire lo spettatore ad ogni costo e più volte. Una durata più breve per questa pellicola ed un ritmo più incalzante avrebbero giovato non poco ad una trama tutt’altro che banale, con una genesi di un mostro (tra i più malati e depravati del cinema horror sudamericano di sempre) costruito dal male e destinato a generare dolore, morte, ed una sofferenza spietata e crudele, maggiore a quella subita in precedenza. Eccitanti sicuramente le scene lesbo, da film porno purissimo, però inutili ai fini della trama e buttate lì gratuitamente senza nessuno motivo, al contrario degli abusi sessuali degenerati figli del male costruito a tavolino.
Efficaci, ai fini della trama per mostrare la follia del killer, le tantissime scene gore e splatter, tra pelle staccata a morsi, teste esplose, decapitazioni, gole tagliate e mascelle spappolate (assieme a quelle introduttiva, questa è la migliore), sempre ferocissime ed ai limiti dell’impossibile. Nel film troviamo presente in un cameo anche Felipe Eluti, regista del celebre e amatissimo dal popolo estremo ‘Visceral: Entre las cuerdas de la locura’, il non plus ultra del cinema estremo cileno.
TRAUMA (titolo emblematico che sintetizza al meglio lo shock vissuto dal suo protagonista maschile) è un buon horror estremo e rape&revenge, con tante lodi e qualche infamia, dove l’intento di unificare il dramma politico della nazione cilena, vissuto nel secolo scorso, ed il cinema horror più selvaggio e brutale può dirsi riuscito discretamente. Stupende le musiche da horror anni ’80 e le location, aride in esterno e nere come la pece all’interno. Se amate i film con decine di depravazioni e abomini VM18, questo TRAUMA è perfetto per il vostro appetito estremo! VALUTAZIONE 8/10
H.E.