Dopo aver realizzato il documentario capolavoro BUS 174, storia vera su uno dei momenti più drammatici che hanno scosso il Brasile recente, José Padilha torna nel mondo pericoloso e terribile delle favelas brasiliane, utilizzando un punto di vista differente, quello della polizia ed in particolare del BOPE (Battaglione per le operazioni speciali di polizia di Rio De Janeiro). Garanzia di qualità lo sceneggiatore Bráulio Mantovani, autore della sceneggiatura del documentario sopra citato, del film ispirato a quel film, “ULTIMA FERMATA:174” e soprattutto di uno dei vertici del cinema brasiliano di sempre, “CITY OF GOD”, storia cruda e violenta ambientata anch’essa nel mondo delle favelas.TROPA DE ELITE è stato, all’epoca della sua uscita, un film scomodo e ingombrante, perché mostrava il pugno duro della polizia militare, la quale nel film non si fa scrupoli ad ammazzare ragazzini al solo dei signori della droga e torturare uomini, donne e appunto ragazzini per imporre la legalità, alquanto aleatoria nel grande pese sudamericano.Il film si svolge in un particolare momento storico che precede la visita del Papa Giovanni Paolo II nel 1997 in Brasile. Al centro della storia un ufficiale del BOPE, il Capitano Nascimento, e due nuove reclute, impegnati nelle operazioni di “pulizia” di una favela adiacente alla zona di passaggio e pernottamento del Papa a Rio De Janeiro……Un film di denuncia che scava a fondo sulla polizia di elite del Brasile (l’equivalente della swat americana e delle teste di cuoio italiane), dove l’esitazione non deve esistere e l’unica arma per abbattere i nemici, la ferocissima malavita delle favelas, è diventare più freddi, glaciali e crudeli di loro. Non una visione perfetta di uomini-macchina super eccitati e sicuri di se nella battaglia, in stile USA alquanto inverosimile, ma una visione spesso sporca, realistica, scorretta e estremamente violenta del mondo dei corpi speciali BOPE, in azione e nella loro vita personale, stretti nella morsa che vede da una parte la polizia brasiliana corrotta dalla radice all’ultimo ramo (e collusa con la politica, come si evince in alcuni frangenti del film) e dall’altra il mondo delle favelas, dove droga, delinquenza, miseria e legami con il “Brasile per bene”, pronto a rifornirsi di qualsiasi tipo di droga, lasciano praticamente soli contro tutti questo nucleo speciale della polizia militare.Regia monumentale e praticamente perfetta, utilizzando uno stile quasi documentaristico in alcuni frangenti, con un continuo alternarsi di momenti descrittivi, drammatici, vivaci, ironici (utili per smorzare l’enorme tensione accumulata in alcuni passaggi) ed infine frenetici e caotici nei momenti più estremi e violenti. Questi ultimi sono di una ferocia realistica allucinante, con omicidi efferati, torture, sparatorie da panico d’alta scuola e con alcune scene d’azione tra le migliori in assoluto visionabili in un film, che risaltano alla grande in quando dosate sapientemente e alternate ai passaggi più intimi e riflessivi sopra citati. Il vero cuore del film è proprio l’incredibile movente che muove questa assurda violenza, ovvero la visita del Papa, quasi una giustificazione assurda per “pulire” la ‘merda’ presente nelle favelas e cacciarla sotto il tappeto. I due principali protagonisti, il capitano Nascimento (interpretato da Wagner Moura, noto oramai in tutto il mondo per essere di Pablo Escobar nella serie Tv “Narcos”) e Matias, devono fare i conti anche con la propria vita e la difficile coniugazione della loro privata e l’appartenenza ad un braccio armato senza scrupoli e rimorsi come il BOPE. Un dramma d’azione iper violento, crudo e spietato, grazie ad una escalation di adrenalina esagerata accompagnata da una delle migliori soundtrack di sempre. Capolavoro estremo immenso!! VALUTAZIONE 5/5
H.E.
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