ADAPTATION. (IL LADRO DI ORCHIDEE) del 2002 di Spike Jonze

“Tu sei ciò che ami e non ciò che ti ama” …
Una delle tante frasi lucide presenti in questa vorticosa pellicola dall’aspetto weird, che nasce come commedia e si trasforma in molteplici ed inafferrabili creature cinematografiche. Un ‘mobilis in mobile’ continuo e straripante, che comprime in un unico contenitore, romanticismo, esistenzialismo, paranoia, ironia e paure personali degne del miglior thriller psicologico.
Autore della sceneggiatura quel geniaccio di Charlie Kaufman, avvolto lui medesimo in una storia multidimensionale autobiografica, in quanto il protagonista della storia è proprio lo stesso Kaufam. Se il primo film sceneggiato da Kaufman, ‘Essere John Malkovich’ (citato ed omaggiato ampiamente in questo film), ha regalato una perla originale grottesca oltre l’assurdo, con ADAPTATION. (‘IL LADRO DI ORCHIDEE’, titolo italiano), le sovrapposizioni ed intrecci tra realtà e fantasia raggiunge livelli mai visti prima di allora in una pellicola.
Lo sceneggiatore cinematografico Charlie Kaufman, proprio mentre il suo soggetto ‘Essere John Malkovich’ è in piena produzione cinematografica, vive una profonda crisi creativa, dovuta all’adattamento di un libro di discreto successo ‘Il ladro di orchidee’ di Susan Orlean, il quale narra le gesta di John Laroche, un esperto di orchidee ossessionato dall’orchidea fantasma. Charlie non trova la chiave giusta per scrivere una sceneggiatura degna di chiamarsi tale e finisce per fantasticare sull’autrice del libro e sui rapporti della stessa con Laroche. A rendere difficile la creatività necessaria per la stesura della sceneggiatura ci si mette anche il fratello gemello Donald, il quale convive momentaneamente con lui e lo disturba con la sua sceneggiatura di un nuovo thriller ‘THE 3’ con al centro il tema della doppia personalità. Charlie, per uscire dal blocco mentale che lo assilla, ha l’intuizione di scrivere una sceneggiatura che riguarda proprio la sua difficoltà nel realizzarla, inserendo sé stesso all’interno della bozza. Decide così di andare a New York per incontrare Susan Orlean. Le cose però prendono una piaga sgradevole, finendo per sovrapporre contemporaneamente libro originale, la bozza della sceneggiatura, la storia segreta tra Susan e Laroche e la stesura presente e futura dell’adattamento al libro della Orlean, portando Charlie in un universo di follia, nevrosi artistica e paure allucinanti …..
Senza accorgerci, finiremo per rimanere intrappolati ed invischiati nel mondo creato dallo stesso Charlie, merito dell’architettura cinematografica creata ad arte, che parte dalla celebre funzione narrativa della ‘mise en abyme’ (messa in abisso/un sogno nel sogno) e da una serie di prove recitative superlative e sopra le righe. Primo su tutti, e non poteva essere altrimenti, un disagiato, continuamente sudaticcio e volutamente disastroso Nicolas Cage nei panni dei due gemelli Kaufman. Una prova viscerale, ossessiva, naturale ed innaturale allo stesso tempo, destinata a rimanere, assieme a quella di ‘Leaving Las Vegas’, l’apice della sua carriera da attore. Una narrazione nella narrazione resa credibile proprio dalle gesta, che variano dalla masturbazione eterea alla paranoia assoluta, del suo protagonista principale. Non meno incisive quelle di Meryl Streep e Chris Cooper nei panni della scrittrice Susan Orlean (la quale esiste veramente, come il suo romanzo) e John Laroche (anche lui esiste realmente). Assolutamente imprevedibili ed incredibilmente veri e vissuti nel corso della pellicola. A chiudere il cerchio e rendere ottimale e funzionale la sceneggiatura il lavoro di Spike Jonze, già regista di ‘Essere John Malkovic’ e di innumerevoli videoclip di successo dei rampanti anni ’90, su tutti i celebri SABOTAGE (Beastie Boys) e BUDDY HOLLY (Weezer).
La seconda parte del film poi, lo stupore e l’incredulità prenderanno il sopravvento, tramutando le atmosfere grottesche iniziali in un thriller drammatico dal finale straniante e poetico, dove i fiori e le piante saranno continue ispirazioni per metafore e parallelismi con le vite dei molteplici interpreti di questa storia a multi strati.
Questo è non solo un film da guardare, bensì da vivere e condividere con il suo autore e protagonista principale. Un’opera auto riflessiva, unica e geniale, da amare, quanto un romanzo, dal primo all’ultimissimo secondo! VALUTAZIONE 10/10

 

H.E.

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