AMERICAN ANIMALS (2018) di Bart Layton

 

Il regista di THE IMPOSTER è tornato, ancora una volta narrando un’incredibile storia vera (l’inizio è chiaro: ‘questo non è un film tratto da una storia vera’, ‘E’ UNA STORIA VERA’) alternando il film con attori alle interviste con i veri protagonisti (e familiari annessi). Un docu-film più film rispetto al precedente THE IMPOSTER e meno documentario (con innumerevoli citazioni di film sulle rapine, LE IENE tarantiniane su tutti), dove il dubbio finale finirà per rimanere lo stesso (verità o menzogna), pur trattando storie completamente differenti.
2003, Transylvania University di Lexington. Un gruppo di studenti si convince di poter realizzare una rapina straordinaria che rimarrà nella storia. Entrare in possesso e rivendere ad un acquirente olandese il celebre ‘The Birds of America’ di John James Audubon, custodito nel museo dell’università e dal valore stimato in 12 milioni di dollari. Warren Lipka, Spencer Reinhard, Chas Allen e Eric Borsuk sono i quattro rapinatori, ognuno con caratteristiche e sogni differenti (vedremo nel finale se si sono realizzati), uniti per l’occasione per una rapina entrata di diritto nella storia recente del crimine a stelle e strisce …….
Due ore ricchissime di dettagli, storie nelle storie, analisi artistiche, colonna sonora da oscar, recitazioni fenomenali (Evan Peters e Barry Keoghan una spanna sopra tutti) dove l’alternanza continua di interviste ai veri protagonisti (ora prossimi ai quarant’anni) che anticipano gli eventi mostrati e la storia narrata in maniera eccentrica e weird, finirà per risultare maledettamente accattivate, merito di un’ironia drammatica, graffiante e magnetica.
La crescita esponenziale della tensione affiancata nella seconda parte da una strana drammaticità degli eventi, costituita a sua volta da una presa di coscienza e pentimento (vero o presunto) da parte dei protagonisti reali, metterà in risalto quel confine estremo superato dai quattro, il quale non permetterà un ritorno alla normalità senza conseguenze logoranti. Inizio ad effetto, con una colonna sonora copiata e incollata da SNOWTOWN MURDER, e finale superlativo, con una chiusura perfetta che miscela perfettamente metacinema, documentario e noir vecchia scuola. Una pellicola moderna, divertente, elettrizzante ed incredibilmente originale nella forma e nella sua singolare rappresentazione di una vera quanto folle rapina. VALUTAZIONE 8,5/10

 

H.E.