AMERICAN GUINEA PIG: Sacrifice (2017) di Poison Rouge

Uhm …. se questa è la risposta italiana estrema ed indipendente ai primi due Guinea Pig americani, all’Atroz messicano ed al Visceral cileno …. siamo messi maluccio. Alquanto dubbioso prima della visione, a causa del nome del produttore italiano autore di questo progetto, ogni mia titubanza sulla qualità del prodotto ha preso forma e sostanza durante la visione.
Un ragazzo, con profondi traumi irrisolti e tendenze autolesioniste, a seguito della morte del padre torna nella sua isolata casa d’infanzia. Chiudendosi nel bagno, inizia ad affrontare i suoi demoni del passato dando seguito ad una misteriosa voce nella mente, finendo per martoriarsi e lesionarsi sempre più in profondità …….
Costruire una trama credibile ed una sceneggiatura solida, per un buon film estremo, non sono affatto aspetto secondari ma fondamentali per coinvolgere e mantenere su livelli accettabili l’interesse durante la visione. Quasi del tutto assente una storia degna di chiamarsi tale e basata unicamente su un soggetto esile ed incentrato su una fantomatica dea dell’amore Ištar (un espediente infantile quanto banale) le sorti di questa pellicola ricadono tutte sugli effetti shock e gore. La speranza, di compensare in parte l’assenza di quanto sopra, rimane nella visione senza limiti di un massiccio body horror estremo in versione maschile di EAT. Anche questa crolla miseramente. Colpa di effetti speciali poveri, strumenti destinati all’autolesionismo che lasciano alquanto a desiderare (un avvitatore per bambini preso con i punti del distributore) e sperando di stupire e scioccare con quella che doveva essere la scena madre del film, utilizzando un cacciavite nelle parti intime, una sequenza anestetizzata a dovere dai soporiferi quaranta minuti precedenti. Sorvoliamo sulla scena finale, il colpo di grazia a questa poveracciata. Nonostante la buona volontà dell’interprete protagonista, la breve durata del film (poteva durare ancora meno ed essere un semplice cortometraggio) e la colonna sonora discreta, è quasi impossibile promuovere almeno con la sufficienza questo 4° capitolo della saga AMERICAN GUINEA PIG made in Italy (un abisso rispetto ai capitoli precedenti targati Biro e Koch), colpa di quanto scritto in precedenza e soprattutto di una regia su livelli amatoriali o quasi. Bocciato! VALUTAZIONE 5,5/10

 

H.E.