INLAND EMPIRE (2006) di David Lynch

“Un bambino un giorno andò fuori a giocare. Quando aprì la porta di casa egli vide il mondo …. e il passare attraverso la porta per uscire causò un riflesso. Il male era nato ….. il male era nato e seguiva il bambino!”
Dialogo iniziale criptico quanto premonitore di eventi futuri, destinati ad incrociare quelli passati della protagonista di questa opera titanica targata Lynch. 180 minuti da vedere in un colpo solo, navigando nell’impero della mente tra visioni allucinanti, conigli antropomorfi, musiche distorte, premonizioni pericolose, mondi paralleli, magia zingara, situazioni angoscianti e personaggi disturbati e disturbanti, destinati ad avvolgere nel mondo del terrore senza fine Laura Dern (Nikki/Susan), e noi con lei, nel film (non film) più lynchiano di sempre.
Opera non basata su una sceneggiatura iniziale vera e propria, realizzata completamente in digitale (la prima volta di Lynch) e recitata quasi a braccio, lasciando la magica mente del regista confluire e liberarsi dalle sue fantasie estreme per tre lunghe ore, come un fiume in piena inarrestabile.
Hollywood. L’attrice Nikki Grace sta attendendo impaziente di essere scelta come protagonista il film ‘On High in Blue Tomorrows’ dell’acclamato regista Kingsley. Prima di ricevere la conferma della scelta, una vicina di casa, desiderosa di darle il benvenuto nel quartiere, le comunica rabbiosa frasi e concetti apparentemente senza senso, turbando non poco Nikki. Una volta confermato il ruolo da protagonista nel film, Nikki finirà piano piano ad immedesimarsi sempre più nel personaggio di Susan e non solo. Una serie di eventi nefasti appare legato anche al copione del film, il quale è stato ripreso e copiato da una vecchia sceneggiatura maledetta che prese ispirazione da un racconto di zingari e che finì per rovinare gli attori del film (mai finito) originale, quasi fosse una maledizione pagana. Il passato polacco, originario del film, il nuovo film stesso, il passato di Nikki ed un presente distorto, finiranno per incrociarsi, sovrapponendo tempi e persone fisiche tra loro, aggiungendo personaggi polacchi, zingari e conigli antropomorfi destinati ritornare più volte nel vortice delle mente di Nikki …….
Una pellicola senza precedenti, ermetica da morire ma carica di fascino ed un desiderio mistico di trovare la chiave per accedere e aprire la mente di Susan, pardon Nikki, a tutti i costi. La moltitudine di figure coinvolte non aiuta affatto a sbrogliare la matassa presente nella sua mente, meno ancora le molteplici realtà e personalità nelle quali naviga Susan. E’ tutto e solo il copione del film ‘On High in Blue Tomorrows’ al quale assistiamo in maniera inebetita? Sono diverse Susan temporali a sovrapporsi? O diverse personalità, alcune nascoste, ad incrociarsi ed uscire man mano a seconda delle necessità? Oppure semplicemente sogni (o meglio, incubi) onirici che fondono passato, presente, desideri sessuali nascosti, paure personali legate alle leggende macabre del film originale e le parti del suo nuovo film in un unico gigantesco contenitore? Forse tutte quante queste domande trovano risposta se sommate tra loro, causandone così le influenze che porteranno Susan all’atto finale, consapevole solo parzialmente di quanto la realtà sia destinata ad influenzare il cinema (la finzione) e lo stesso finisca per catturare solo parzialmente una parte della realtà che desidera rappresentare.
INLAND EMPIRE non solo racchiude tutto il mondo cinematografico immaginifico e lo stile unico di David Lynch, finendo per ripetere corse folli nei corridoi, primi piani allucinanti, figure grottesche ed inquietanti, dialoghi e situazioni che nascono dal metacinema e si evolvono in analisi mentali purissime, bensì mostra ancora una volta quanto il mondo che ci circonda, con le storie che assorbiamo come spugne, gli eventi passati e logorati dai ricordi fumosi, sono destinati a plasmare irrimediabilmente il nostro futuro (sommati ed amplificati dai nostri sogni ed incubi), dove finiscono per confluire nella nostra mente bombardandola secondo dopo secondo, senza essere sicuri poi di cosa ne uscirà e soprattutto dove ci porterà tale accumulo.
Se amate Lynch e tutte le sue opere precedenti questo INLAND EMPIRE vi scioglierà piacevolmente la mente come gelato avariato al sole. Al contrario la visione è sconsigliata se questo è il primo vostro film di Mr. David (questa pellicola è la naturale conseguenza dei suoi lavori precedenti, più volte autocitati in questa opera), in quanto apparirà solo come uno sgangherato mondo astruso senza senso. Questo non è cinema …. è oltre il cinema conosciuto! Pellicola estrema dal valore infinito! VALUTAZIONE 10/10

 

H.E.