AMERICAN MURDER: The Family Next Door (AMERICAN MURDER: la famiglia della porta accanto) del 2020 di Jenny Popplewell

Estremo ‘found footage’, reale al 100 %, da vedere assolutamente senza saper nulla (se non ci si è imbattuti in precedenza su questa tragica storia) in merito agli eventi mostrati senza filtro e montati utilizzando solo filmati (dai social network, chat telefoniche e riprese delle forze dell’ordine) originali e afferenti gli eventi descritti nel corso del documentario. Questo doc-shock targato NETFLIX, forse senza volerlo, rappresenta una delle novità più originali per quanto concerne il genere in oggetto. Un ‘true crime’ realizzato unendo assieme, cronologicamente, filmati originali della polizia, frame dei social network dei protagonisti, filmati originali dei cinegiornali e infine le riprese del processo finale. Una storia da dividere in due parti ben distinte: prima e dopo la confessione. Una storia che, sin da subito, ha catalizzato l’opinione pubblica americana e finendo, una volta scoperta la verità (non poteva essere altrimenti), per scioccarla e inquietarla forse come non mai in epoca recente. Prima di addentrarci sugli eventi, siamo su livelli, per drammaticità, violenza e crudeltà, ai livelli estremi riscontrati nel purtroppo celebre ‘Dear Zachary: A Letter to a Son About His Father’ … una premessa obbligata per capire su quali livelli dolorosi proveremo a fine visione! ATT.NE CONTIENE SPOILERFrederick, Colorado. La mattina del 13 agosto 2018, Shannan Watts e le sue figlie Celeste e Bella sembrano scomparse nel nulla. Allertate da un’amica di famiglia, la quale non otteneva risposta alle molteplici chiamate all’amica, le forze dell’ordine contattato subito il marito di Shannan, Chris. Quest’ultimo, al momento della chiamata s trovava nel luogo di lavoro (un pozzo petrolifero) corre subito a casa. Il suo arrivo e l’incontro con le forze dell’ordine e gli amici, i quali entrano subito in casa la ricerca di Shannan e delle figlie scomparse, viene filmato senza sosta dai cellulari degli amici e dalle video camere della polizia. Senza infrazioni o segni di lotta, il mistero si infittisce si da subito, soprattutto quando vengono analizzate le riprese delle videocamere di quella notte, incapaci di visualizzare anomali dalle 2 di notte (l’arrivo a casa di Shannan dopo essere stata alcuni giorni dai suoi genitori) e la partenza al lavoro di Chris alle 5 del mattino. Da qui in poi saranno seguite parallelamente le indagini della polizia, convinta che Chris nasconda qualcosa, con le vita sociale di Shannan, ampiamente documentata dai social network ormai da anni. La svolta delle indagini arriverà quando Chris si sottoporrà alla macchina della verità, fallendo miseramente il test. La confessione, avvenuta prima in presenza solo con il padre e poi con due agenti dell’FBI, porterà una prima verità agghiacciante. L’uomo, invaghito di una collega di lavoro, quella notte, dopo aver scoperto che la moglie (tra l’altro incinta da pochi mesi) aveva ucciso le due figlie, l’aveva uccisa soffocandola, occultandone poi il cadavere nel deserto vicino ad un pozzo petrolifero. Per quanto concerne le due bambine, Chris ne occultò i cadaveri in una cisterna di petrolio. Trapelata questa prima verità, nel documentario sarà mostrata quanta cattiveria nei social finirà per essere scaraventata nei social nei confronti della madre defunta, colpevole, secondo tantissimi, di quanto successo. Durante il processo però la verità finirà essere definitiva e inappellabile, in quanto Chris confesserà di aver ucciso prima la mogli e poi le bambine, in quanto incapace di porre fine alla relazione con Shannan in maniera civile e ordinaria. Questa sopra è la sintesi, mentre i contorni degli eventi narrati (sapientemente dosati a meraviglia e montati egregiamente) finiranno per trascinarci lentamente e sempre più in maniera terrificante in un vortice oscuro di follia e disperazione familiare, apparentemente felice all’esterno (foto, video e stories nei social mostravano la famiglia più felice del mondo), spigolosa nelle chat telefoniche (con le amiche). con dissapori familiari comunque nella norma, e agghiaccianti sotto la superficie, soprattutto con il tragico e distruttivo epilogo finale. FINE SPOILER Siamo al cospetto di un doc estremissimo (che mostra e fa sentire tutto senza far vedere in effetti nulla di quanto successo in quelle tragiche ore notturne) che ha lo scopo di mettere tutti in guardia su quanto siano falsi e bugiardi i social network e la fragile solidità basata sul mostrare sempre e solo la superficie della propria vita. I mostri e gli orchi sono spesso nascosti sotto questa patina di fasulla felicità e incomunicabilità reale, dove l’incapacità di prendere di petto e analizzare le crepe che si creano nelle mura domestiche prendono il sopravvento nelle menti più fragili, destinate a trovare nella violenza domestica l’unica valvola di sfogo e di fuga alle propri responsabilità. Un doc allucinante e destabilizzante come pochi altri, il quale dimostra ancora una volta, ahimè, quanto la realtà risulti essere più terrificante di qualsiasi finzione creata a tavolino!!! VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.

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