BEN X (2007) di Nic Balthazar

Il cinema fiammingo è uno dei più efficaci e letali quando si trattano temi delicati come suicidio, bullismo e pessimismo in generale ( KILL ME PLEASE a BULLHEAD ne sono due esempi lampanti). L’opera prima di Nic Balthazar (tratta dal romanzo Nothing Was All He Said dello stesso regista) non è da meno dei due titoli citati sopra, almeno per quanto concerne dramma, sofferenza e alienazione, affacciandosi in maniera cruda e dolorosa nelle problematiche di un ragazzo adolescente ‘diverso’ dagli altri suoi coetanei e costretto a trasformare i demoni reali in virtuali per non soccombere. Ben è un adolescente autistico, affetto dalla ‘sindrome di Asperger’ e vittima costante di terribili atti di bullismo da parte dei suoi compagni di classe. Ben, per sfuggire a questa realtà crudele, si rifugia in un mondo virtuale quando si immerge in un gioco di ruolo online di ambientazione fantasy e chiamato Archlord. Da un anno ha una sorta di relazione platonica con un’altra utente del gioco, una ragazza che si fa chiamare Scarlite. Contemporaneamente alla richiesta di lei di incontrarlo di persona, Ben è vittima di un atroce atto di bullismo che lo cambierà e segnerà per sempre ….Se cerchiamo allegria è meglio cambiare strada ed evitare questa pellicola. Un dramma tosto, scarno e a tratti difficile anche da vedere, per quando la lama della violenza psicologica finisca per abbattersi senza sosta verso la solitudine mentale che avvolge il povero Ben. Tra tutti gli atti di bullismo che dovrà subire, quello nel parco rappresenta forse l’apice del genere visualizzato in un’opera di finzione. Una cattiveria ai limiti della sopportazione, talmente viva che sembrerà di trovarci al cospetto di un frangente maledettamente reale. Questa sensazione di impotenza (sua ma soprattutto della coraggiosa madre) e smarrimento perenne, finirà per essere ammortizzata in parte dalla ricerca costante di Ben di fuggire in quel mondo virtuale (onnipresente negli accostamenti con i mostri reali), che rappresenta a fatica, assieme alla figura di Scarlite, una misera ancora di salvezza da un suicidio maledetto che aleggia pesantemente nell’aria sin da subito (in quanto seguiamo aneddoti e racconti postumi gli eventi narrati quasi si trattasse di un documentario). Ottimi gli attori e la sceneggiatura (forte di un emozionante colpo di scena nel finale), con una regia che coniuga perfettamente alienazione, bullismo, incomprensione, amore materno e desiderio di fuga dalla realtà. Se cercate un dramma a tinte forti, BEN X è l’opera perfetta per deprimervi, senza però lasciarvi vuoti e privi di speranza a fine visione! Tosto! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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