BEWARE THE SLENDERMAN (2016) di Irene Taylor Brodsky

Città di Waukesha, Wisconsin, 31 maggio 2014. Le dodicenni Anissa Weier e Morgan Geyser accoltellano con ferocia inaudita, dopo un pigiama party e nel mezzo del bosco adiacente alla città, la loro coetanea Payton Leutner per ben 19 volte. Il motivo dell’aggressione avvenne su indicazione dello ‘Slenderman’, personaggio immaginario nato nell’universo creepypasta (racconti horror efantasy celebri nel web) e divenuto reale per le due dodicenni. Nonostante i numerosi colpi subiti Payton riuscì a salvarsi, mentre le Anissa e Morgan furono subito catturate ed ammisero subito le proprie colpe….
In questo documentario seguiamo i processi che ne seguirono, le interviste in esclusiva dei poliziotti subito dopo l’arresto delle due accusate di omicidio, numerose interviste ai loro familiari e soprattutto un’analisi profonda del fenomeno Slenderman e la sua influenza negativa nel grave fatto di cronaca sopra descritto.
In particolare la regista scava a fondo nelle vite delle due ragazzine, cercando di capire come e perché siano scivolate in un mondo incapace di distinguere realtà e finzione. Parallelamente ascoltiamo numerose testimonianze di giovanissimi scivolati nel mondo virtuale, considerando reale ed equiparabile ad una specie di divinità pagana la figura dello Slenderman. L’opera appare fin troppo corposa e dispersiva (due ore totali rischiamo di stancare), mostrando discutibili analisi sul fenomeno ma attirando sempre la nostra attenzione quando la lente di ingrandimento si concentra sulle personalità delle due dodicenni, in particolare su quella di Anissa. Nella quale si evidenza, almeno da quanto appurato dai psichiatri che l’hanno seguita in carcere, una schizofrenia destinata a ripetersi, incapace di distinguere tra realtà e fantasia, una pericolosa tendenza al suicidio e una depressione distruttiva.
A sorprendere ancora una volta la strana giustizia americana, che mette sullo stesso piano adulti e dodicenni, equiparandoli in base al danno causato e basta. Il documentario è stato terminato nel 2016, quindi precedente alla sentenza definitiva del 2018, non mostra la sentenza finale, finendo così per lasciare diversi punti di domanda sull’esito del processo, il quale si trova facilmente online. Da quanto si evince durante la visione non siamo lontani dal fanatismo religioso, in quanto la realtà si tramuta tale quando il male viene causato a seguito della dottrina che si professa. Tuttavia una nuova forma di influenze pericolose e facilmente consultabili online, dagli anni 200 in poi con l’avvento del WWW, rischiano di veicolare il male presente in ognuno di noi attraverso questi nuovi falsi ‘miti’ digitali.
In conclusione questo documentario, imperfetto per vari motivi (montaggio discutibile, interviste, alcuni frammenti di video evitabili, analisi poco approfondite dei fenomeni Creepypasta e Slenderman), riesce a regalare diversi brividi lungo la schiena e costringe a porsi nuove ed inquietanti domande sulla necessità di scivolare ed abbandonarsi a volte nel mondo digitale e virtuale per fuggire dalla realtà che ci opprime. Niente male! VALUTAZIONE 8/10

 

H.E.

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