Aristide Massaccesi, in arte Joe D’Amato, è stato, e rimane tutt’ora, il regista italiano più prolifico di sempre (con un filmografia superiore ai 200 film diretti). Nel suo periodo d’oro, tra la fine degli anni ’70 e primi anni ’80, sfornava probabilmente le sue opere estreme migliori: ANTROPOPHAGUS, ROSSO SANGUE, CALIGOLA e soprattutto la sua pellicola forse più celebrata ed acclamata, BUIO OMEGA (nota in tutto il mondo con innumerevoli titoli diversi, quali BEYOND THE DARKNESS, SADO, DEMENCIA e BLUE HOLOCAUST).Ispirata a pellicole italiane come IL TERZO OCCHIO di Mino Guerrini, per quanto concerne il soggetto iniziale, ed alle atmosfere in stile gotico di Mario Bava e Riccardo Freda, questo horror psicologico è divenuto nel tempo, al contrario delle critiche banali dell’epoca relative all’eccessiva violenza mostrata, uno dei film più amati dal popolo estremo, italiano e soprattutto fuori dai confini nazionali. L’elemento innovatore, che ben abbraccia e si sposa perfettamente i legami di sangue, amore, morte, eros e thanatos onnipresenti, messo in evidenza da D’Amato è quello afferente la necrofilia, segnando un confine cinematografico destinato a lasciare il segno su tutto il cinema horror indipendente, come dimostrerà Jörg Buttgereit con il suo dittico NEKROMANTIK, il MANIAC di William Lustig, uscito l’anno successivo, o l’estremo corto AFTERMATH di Nacho Cerdà.Il film segue le vicende di Francesco, un giovane tassidermista orfano dei genitori, che vive in una lussuosa villa con la governante, Iris. Questa, che desidera sposare Francesco, paga una fattucchiera perché lanci un rito di magia contro Anna, la sua fidanzata. Quando questa muore in circostanze poco chiare, Francesco non si rassegna e trafuga il cadavere della fidanzata dal cimitero, con lo scopo di imbalsamarlo e conservarlo nella sua villa. La casualità da una parte e la follia dall’altra, porteranno anche altre ragazze a scomparire quando finiscono per incrociare la strada di Francesco, il quale trova nell’autoritaria governante Iris una sinistra alleata per far scomparire per sempre corpi e identità delle ragazze. La comparsa improvvisa della sorella di Anna ed altri eventi inquietanti, tra i quali un curioso impresario di pompe funebri, finiranno per scatenare una reazione a catena destinata a trascinare sempre di più l’amore deviato, di Francesco verso Anna e di Iris verso il suo desiderato marito, in un pozzo nero di morte e depravazione estrema …. Inizialmente vittima di censure alla sua uscita (come ad esempio la scena di Francesco che addenta il cuore di Anna) e di critiche feroci, BUIO OMEGA ha nella fusione di idee malsane la sua forza, dove cannibalismo, erotismo e horror estremo, con scene splatter e gore destinate a fare colpo oggi come allora, le quali finiranno per creare un’atmosfera che intreccia alla grande gotico, come anticipato sopra, magia nera e horror estremo purissimo, con tanto di amputazioni selvagge e morti violentissime. Pur non brillando spesso per dialoghi e recitazioni, il film mantiene dall’inizio alla fine uno stato sospeso di mistero piacevolmente deviato e perverso, che troverà nell’evoluzione estrema del suo morboso e impulsivo protagonista (il lavoro di tassidermista si abbina perfettamente alle sue pulsioni estreme) la perfetta simbiosi tra amore possessivo e necrofilia. A completare il cerchio una convincente colonna sonora targata GOBLIN, che ben risalta frangenti estremi e poco rassicuranti, ed un finale a sorpresa …. macabra! Un cult di casa nostra che ha fatto scuola in tutto il mondo dell’horror!! VALUTAZIONE 4,5/5
H.E.
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