In un’ipotetica (e impossibile) ‘top ten’ dei migliori film targati Takashi Miike, DEAD OR ALIVE merita di entrarci di prepotenza. Primo capitolo di una trilogia anomala e anti convenzionale uscita nel periodo più selvaggio e creativo (quello a cavallo degli anni ’90 e 2000) del regista di culto della nostra generazione, Un’evoluzione ‘no limits’ dei yakuza movies che hanno fatto la fortuna di Miike negli anni precedenti, finendo però per anticipare, o meglio racchiudere, tutto il cinema folle, anarchico e provocatorio che finirà per rapire cuore e mente di milioni di spettatori amanti dell’estremo e del bizzarro in tutto il mondo. Bastano i primi secondi per capire che finiremo per essere catapultati in un nuovo mondo cinematografico (con i due protagonisti che annunciano il film). Nulla però sara mai in grado di prepararci ai primi 5 minuti: un vortice di sesso, violenza, sangue e ritmo sfrenato, decisamente magnetico e impossibile da paragonare a quanto visionato in precedenza, non solo nel cinema giapponese. Da lì in poi scivoliamo un una ‘classica’ storia di gangster, yakuza e poliziotti desiderosi di giustizia, con virate improvvise sul dramma familiare o addirittura sulla commedia criminale. Fino a quel finale apocalittico che, assieme a quello shock di GOZU, risulterà uno dei più folli di sempre.
Giappone. Senza una casa e senza alcun obbligo nei confronti della società giapponese o della Yakuza, Ryuichi e il suo piccolo gruppo di criminali senza regole non esitano a conquistare la malavita di Shinjuku e il traffico di droga da Taiwan. Mentre pianificano un assalto a tutto campo contro i restanti re della triade cinese in Giappone e la Yakuza, solo il detective Jojima si trova tra loro e il dominio assoluto della città ….
Forte di due attori stellari nei ruoli principali, DEAD OR ALIVE, permette a Miike di rendere possibile l’impossibile. Grazie ad un prologo prima ed un epilogo poi talmente furiosi e senza regole, che finiranno per avvolgere una pellicola che non lesinerà nella follia criminale più grottesca (ah … la scena della prostituta annegata nella merda è leggendaria), balorda e soprattutto feroce. Sparatorie spettacolari alla John Woo dei tempi d’oro, finiranno per fare da contraltare ad una duplice storia drammatica che coinvolge proprio i due protagonisti. Saranno proprio queste due (una afferente il fratello minore di Ryuichi, l’altra invece con la malattia al cuore della figlia di Jojima) a mettere in discussione etica e moralità di entrambi, criminale una e dedita alla legge l’altra. Dopo una serie di colpi di scena ad effetto dell’ultima mezz’ora, tutto convergerà in quel finale anticipato in precedenza, da vedere e rivedere all’infinito, figlio senza dubbio di una cultura nipponica weird, estrema e criminale abilmente filtrata dalla mente geniale di Takashi Miike. Che bomba di film!!! VALUTAZIONE 5/5
H.E.
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