Sulla scia del celebre azionismo viennese degli anni ’60, movimento artistico infarcito anche di performance sado maso estreme, dei lavori sperimentali e trasgressivi di Nick Zedd e Richard Kern, ed infine del cinema di Jess Franco, l’austriaco Carl Andersen nel 1990 realizzava un’opera selvaggia, grezza e senza freni, ricca di fascino e passione estrema. Una specie di ‘Alice nel paese delle trasgressioni carnali ed erotiche’, completamente in bianco e nero, dove vengono seguite le vicende estreme di una giovane ragazza viennese che prende una vaga ispirazione dalle gesta della macabra Elizabeth Bathory.
Alternando continuamente sogno e realtà, vediamo visualizzati i suoi desideri, passioni e paure. Questo suo viaggio prende vita dopo un rito iniziatico, ovvero l’assaggio, per la prima volta, del proprio sangue mestruale. Da lì in poi inizierà un incubo porno horror fatto di vampirismo, omicidi, sesso violento (lesbo ed etero), blowjob, lacerazioni, orge e abomini di varia natura. Pezzo forte della pellicola, oltre alle visioni della ragazza sempre in bilico tra sogno/incubo e trasgressiva realtà, alle scene lesbo/omosessuali/etero mai banali e le scene estremo-shock con lame, sangue e dolore, è la vigorosa e genuina colonna sonora elettronica e dark wave, collante ideale delle sopracitate visioni surreali, violente e spesso prive di filo logico.
Una pellicola di breve durata (57 min circa), marcia e sconnessa imprescindibile per tutti gli appassionati di opere sperimentali, trasgressive ed estreme fino al midollo. Da vedere, se possibile, nella recente versione restaurata in HD. VALUTAZIONE 3/5
H.E.
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