DOGS DON’T WEAR PANTS (Koirat eivät käytä housuja) del 2020 di Jukka-Pekka Valkeapää

BDSM come cura per un trauma lontano, impossibile da dimenticare e mai sepolto definitivamente. Dalla Finlandia ecco un film accattivante nell’estetica al neon, stimolante per quanto concerne il sadomaso e ricchissimo di contenuti psicologici, dove dramma, ironia e violenza fisica si alternano continuamente, finendo per regalare una piacevole imprevedibilità nei rapporti umani presentati.
Finlandia. Juha è un chirurgo affermato in vacanza presso la sua casa sul lago con la moglie e la loro bambina di tre anni. Un pomeriggio, mentre lui sta riposando, la moglie si tuffa sul lago ma rimane impigliata su una rete. Nonostante il tentativo disperato di lui, lei muore annegata. Passano gli anni e Juha è riuscito, anche se come un automa in quanto privo di qualsiasi stimolo, a crescere da solo la figlia Elli, ormai adolescente. Incapace di instaurare nuovi rapporti sentimentali con altre donne dopo la scomparsa della moglie, Juha finisce per masturbarsi cercando di soffocarsi cospargendosi di profumo della moglie defunta. Un giorno, quando porta la figlia per farsi un piercing sulla lingua, Juha conosce Mona, una dominatrice in latex che lo assale e lo tratta come uno schiavo. Se da una parte è scombussolato, dall’altra è affascinato da questa donna misteriosa. Inizia così a chiedere a Mona nuovi incontri dove essere sottomesso e soffocato fino all’estremo, al fine di provare piacere ma di ricordare in flashback i tragici momenti della morte della moglie, quando stava quasi annegando anche lui per salvarla. Il rapporto sempre più al limite con Mona finirà per portarlo a rischiare più volte la vita, a mettere in dubbio le sue capacità di chirurgo e ad incrinare il già fragile rapporto tra lui e la figlia Elli ….
Opera decisamente spiazzante, in quanto nel momento che sembra scivolare nel dramma disturbante, vira improvvisamente su territori completamente diversi che fanno a pugni con quanto visionato fino a quel momento. I minuti iniziali infatti fanno presagire un opera glaciale e cupa. Ben presto, grazie ad una caratterizzazione perfetta ed una presentazione senza sbavature di Juha e Elli prima e di Mona poi, questi diventeranno i tre punti cardini della storia, Dove gli intrecci dei rapporti padre-figlia e ‘cane senza pantaloni’ (Juah) e dominatrix Mona, troveranno ampio respiro e visioni eleganti e sofisticate da diverse angolazioni e differenti punti di vista. Non solo una raffinata visione sull’aspetto estetico destinato ad ingannare il prossimo, con annesse passioni erotiche e sadomaso, bensì una ricerca ossessiva sulla ricerca di quel confine sul dolore psicologico da estirpare attraverso un percorso fisico spesso al limite. DOGS DON’T WEAR PANTS è inoltre impreziosito da siparietti ironici e da sterzate estreme mai banali, che spaziano dall’amore perduto a quello dell’anima, dal torture all’auto erotismo sfrenato, quest’ultimo sempre finalizzato abilmente a quanto scritto in precedenza.
Un dramma psicologico, dal prologo shock e dal finale liberatorio, destinato a tutti e non solo agli amanti del BDSM. Notevole! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

links: FACEBOOK INSTAGRAM LETTERBOXD IMDb TRAILER