Quando il cinema italiano accende i riflettori sulle proprie periferie, mostrandone la dura realtà, evitando retoriche e sentimentalismi banali, non sbaglia mai e ritorna ad essere grande, come nella sua epoca d’oro vissuta negli anni ’60 e 70. L’esordio alla regia dei giovani registi Botrugno e Coluccini è un dramma estremo crudo, vero, doloroso e privo di speranza, dove tossicodipendenza, prostituzione, povertà e malavita di quartiere ne saranno la colonna visiva dominante e distruttiva.
Il film segue tre storie destinate sin da subito ad incrociarsi e finire assieme nel baratro del disagio e malessere che le circonda. Sfondo delle storie il ‘Serpentone’ del quartiere Corviale, periferia di Roma. Marco, ex detenuto, torna a spacciare cocaina controvoglia per conto dei suoi vecchi compari Glauco e Mauro. Faustino, Massimo e Federico sono tre bulletti del quartiere che trascorrono le loro giornate fra droga e bravate. Sonia, si divide tra gli studi universitari ed il lavoro serale nella bisca di Sergio. Un incidente porterà i protagonisti a lasciare dietro di sé una scia di fuoco, sangue e violenza estrema ……
ET IN TERRA PAX, uno dei ‘disturbing dramas’ italiani più tosti e riusciti del cinema italiano, non solo recente, attinge a piene mani dal cinema di Pasolini, Garrone e Caligari, con il pregio però di una originalità pura, scarna e feroce, come la periferia depravata e abbandonata egregiamente mostrata senza sconti. Un grandissimo film italiano indipendente che merita di essere divulgato, sostenuto e di essere giustamente valorizzato! Stupendo! VALUTAZIONE 9/10
H.E.