HORS SATAN (Outside Satan) del 2011 di Bruno Dumont Scritto il Giugno 24, 2019Gennaio 31, 2020 Facebook Probabilmente l’apice del grande cinema estremo targato Dumont, è rappresentato da questo suo film del 2011, estremamente sensoriale, esoterico, immaginale e mistico ma per nulla astratto, solido incredibilmente nel mostrare quanto la natura umana sia facilmente influenzata da credenze figlie solo delle proprie paure inconsce, destinate a divenatare concrete quando si lasciano entrare nella propria vita. Dipartimento francese del Passo di Calais. Un uomo senza nome, senza dimora e senza storia, dimora nei pressi di un piccolo villaggio abitato da poche anime, alcune delle quali sofferenti e maledette. Tra queste troviamo Elle, la quale inizia a seguire lo straniero come fosse uno sciamano o una guida spirituale e ancora di salvezza per i propri tormenti quotidiani. Tra questi tormenti vi sono anche gli abusi che il patrigno riserva a lei quotidianamente. L’uomo senza nome non esita ad uccidere a sangue freddo il patrigno. Questo sarà solo il primo di una serie di accadimenti estremi e brutali per mano del misterioso uomo. Incendi, animali massacrati, esorcismi, resurrezioni, omicidi, stupri e altro ancora, finiranno per turbare il piccolo paese contadino di francese, incapace però, come la polizia, di focalizzare la propria attenzione su questa figura controversa che sembra adorare qualcosa di ancora più terrificante, nella vicina campagna, delle sue orribili azioni ……..<br>HORS SATAN è film che non regala risposte tanto facilmente, complice l’ambiguità ossessiva e costante del suo protagonista dalla faccia granitica, dalle espressioni impenetrabili e che sembra la perfetta simbiosi estetica e delle azioni mostrate tra il diavolo e Gesù. Se l’adorazione di qualcosa di malvagio appare evidente, la salvezza delle anime a rischio di perdizione totale lo è altrettanto. Al contrario di altre sue opere precedenti, dove la calma apparente durava per quasi tutta la pellicola per sfociare solo nel finale nella rabbia umana più brutale, la componente estrema è diluita lungo tutta la pellicola, enfatizzata ancora di più da campi lunghissimi e piani sequenza mozzafiato destinati a lasciare smarriti più volte e logorati costantemente nel profondo senza capirne il perché. A rendere ancora più terreno e vero questo film, l’utilizzo da parte di Domunt di attori non protagonisti, preferendo persone del luogo per rendere ancora più primordiale quanto documentato nella discesa di una figura che ricorda sia Cristo ma anche il demonio tanto temuto sin dall’alba dei tempi. Al di sopra del bene e del male e che guida le azioni delle figure di contorno in maniera naturale e senza forzature. Un riferimento chiaro e diretto al caos della natura imprevedibile ed impossibile da regolare per i propri piaceri umani. Proprio quella bestia invisibile, che però ascolteremo con terrore e timore più volte nel corso della pellicola, finirà per guidare lei stessa le gesta dell’uomo senza nome. Il quale finirà per rappresentare l’essenza estrema delle religioni e delle credenze primitive patrimonio dell’inconscio umano, figlio di millenni di paure, superstizioni e credenze divenute reali in quanto rese tali per comodi umani. Un forza sovrannaturale nata umana ma divenuta qualcos’altro, di inimmaginabile inizialmente e destinata nel corso della storia a prendere il potere. HORS SATAN è un capolavoro estremo avvilente e mortificante, unico nel suo genere, capace di coniugare natura (onnipresenti i quattro elementi naturali), umanità e forze ultraterrene in quanto l’una figlia dell’altra, unite da quel concetto di caos perenne e permanente che ne determina anche il percorso, senza visionarne però l’inizio o la fine. Una delle vette estreme più potenti del cinema del nuovo millennio!!! VALUTAZIONE 5/5 H.E.