MONOS (2019) di Alejandro Landes

Uno dei film più attesi del 2019 non ha deluso le aspettative, anzi …. le ha superate. Il regista di PORFIRIO, ottimo dramma socio politico del 2011, alza vertiginosamente l’asticella del cinema estremo con una pellicola anarchica, ormonale e selvaggia come poche altre. Un mix energico e tribale che si nutre di romanzi leggendari come IL SIGNORE DELLE MOSCHE e CUORE DI TENEBRA, finendo per omaggiare pellicole cult come AGUIRRE, FURORE DI DIO e APOCALYPSE NOW, senza dimenticare il cinema estremo e weird del SudAmerica capeggiato da Alejandro Jodorowsky. Il tutto filtrato ed esaltato attraverso un micro mondo senza regole dove lo spettro delle FARC colombiane aleggia sempre nell’aria.
In una remota montagna situata da qualche parte in America Latina, i Monos, un commando composto solo da ragazzi e bambini nomadi di guerra /senza nome, solo soprannomi) , eseguono esercizi di addestramento militare mentre sorvegliano un prigioniero di guerra, la dottoressa americana Nicholson e la mucca da latte Shakira. mentre eseguono altri ordini indefiniti attraverso via radio, l’evoluzione all’interno di questo insolito gruppo di guerriglieri finirà per causare continui conflitti, dovuti ai primi rapporti sessuali, al castigo e a punizioni corporali, a seguiti di strani rituali tribali. Quando la guerra raggiungerà il loro covo e la dottoressa riuscirà a fuggire, i Monos finiranno per inseguirla nella giungla, senza però vivere conflitti interni e di ribellione verso i loro ‘capi’ senza nome. Se alcuni di loro, capeggiati Bigfoot, sono propensi a lasciare andare la dottoressa, alcuni di loro, con Rambo in prima fila, dimostrano la possibilità di lasciarla andare. Le ruggini accumulate nella dura convivenza nel loro covo precedenza finirà per spezzare l’unione fraterna all’interno dei Monos, trascinandoli in una feroce guerra per la sopravvivenza priva di regole e senza esclusione di colpi …..
Quando il potere crolla, giunge l’anarchia e la ribellione prima di tutto contro i propri simili. MONOS prima di tutto è lo specchio dei peggiori sentimenti presenti nell’uomo sin da bambino, quasi impossibilitato in questo caso alla purezza d’animo. Diviso in due parti ben distinte, questo film presenta prima tutti i diversi e tanti protagonisti della truppa di soldati improvvisati e quella dell’emblematica e misteriosa dottoressa prigioniera, senza svelare mai intenzioni, situazioni di quale guerra si stia combattendo o dove ci si trovi esattamente. Un caos totale senza capi o guide ben definite. Sranno gli eventi successivi a cambiare le carte in tavola eleggendo potenziali capi e mutando le diverse personalità presenti, Chi sarà ucciso, chi punito, chi costretto a soccombere al più forte e chi desidera solo fuggire alla ricerca di una libertà compromessa. Premesse buone per una seconda parte esplosiva e furiosa, immersa nel fango e verde pluviale della foresta più estrema e selvatica. In un contesto di guerriglia e guerra sporca, dove la lotta per emergere, sopraffare e sopravvivere sembrerà un mix selvaggio tra il Rambo dell’ultimo decennio e l’Apocalypto di Mel Gibson. Sarò nella parte finale che emergerà quel conflitto a lungo (e a fatica) sepolto sulla leadership dei Monos e che sfocerà in una battaglia maledetta stile IL SIGNORE DELLE MOSCHE (non mancherà infatti la testa di maiale in stile feticcio). Gli ultimi quindici minuti poi sono cinema ipnotici e coinvolgenti a livelli assurdi. Spettacolo puro, dove musiche, scenografie naturali e musiche avvincenti finiranno per diventare un unico embrionale elemento! MONOS è la visione umana quando vine privata delle regole secolari dettate dai potenti e dall’evoluzione figlia del denaro. Una favola estrema dall’anima sporca questo nuovo e spettacolare film, nero come la pece ed infuocato come l’inferno! VALUTAZIONE 5/5

H.E.