Dopo aver visionato il superlativo dittico di documentari dedicato alla figura di Aileen Wuornos, ad opera di Nick Broomfield (‘The Selling of a Serial Killer’ del 1992 e ‘Life and Death of a Serial Killer’ del 2003), una nuova visione del celebre film ‘MONSTER’ dedicato sempre alla Aileen era inevitabile, per confrontare l’opera di Jenkins con la storia vera narrata in maniera esemplare e spesso imparziale da parte di Broomfield.
Fine anni ’80, Florida. Aileen Wuornos è una prostituta, dall’aspetto rude e dal carattere scontroso, che vive alal giornate e di stenti. Un giorno incontra Selby, una giovane ragazza e finisce per innamorarsi di lei. Una sera Aileen finisce per essere stuprata e picchiata da un suo cliente. La sua reazione sarà estrema ed immediata, in quanto addirittura a reagire ed a ucciderlo. Dopo essere riuscita a coprire le sue tracce, convince Selby a fuggire con lei. Il bisogno continuo di soldi, per coltivare il sogno di fuga e speranza con Selby, finirà per trascinare Aileen lungo un percorso di omicidi, in quanto rappresenterà l’unica possibilità di reperire del denaro e auto facili. Le cose però saranno destinate, inevitabilmente a naufragare fragorosamente……
Per quanto concerne la pellicola, quello che stupisce e sorprende è sicuramente la prova superlativa e straordinaria di Charlize Theron. Non solo perché esteticamente e fisicamente (ingrassando di parecchi kg e con un riuscito lavori di make up) si è letteralmente trasformata, bensì per la cura maniacale nella gestualità e movenze della Aileen. Visionando la pellicola dopo i due documentari la somiglianza è stupefacente e destinata, come giustamente sottolineato da critica e pubblico, ad entrare nella storia del cinema come una delle performance fisiche e recitative più efficaci di sempre. Di contraltare è quasi tutto il contorno che non appare sempre all’altezza, forse perché offuscati dalla gigantesca prova della Theron. Il neo più evidente però è quello afferente alla sua compagna del film (che non si chiamerà Tyria come nella realtà ma Selby) interpretata da Christina Ricci, in quanto esteticamente e nei modi risulterà completamente diversa da quella vera. Inoltre non sono per nulla tenute in considerazioni aspetti oscuri che legavano la stessa alla polizia mesi prima dell’arresto della Aileen.
Al contrario il merito maggiore della Jenkins è di mantenere la figura della Aileen in perfetto equilibrio, senza enfatizzarla a mostro (il titolo, al contrario dei luoghi comuni, si riferisce alla ruota panoramica locale) e nemmeno tende a giustificarne completamente gli omicidi. Tutto questo si allinea completamente con la realtà dei fatti e con i due documentari sopra citati, mostrando una donna, della quale si evince un passato disastroso, che ha finito per perdere la bussola, in quanto priva di qualsia guida e destinata a seguire un percorso di illegalità e morte segnato da un destino inevitabile.
MONSTER è un film asciutto, crudo e senza sensazionalismi eccessivi tanto amati dal cinema hollywoodiano, da vedere e lodare, però tenendo conto della storia vera e del marcio che ha braccato ed accompagnato la vera Aileen sin dall’infanzia. VALUTAZIONE 9/10
H.E.