MOTEL MIST (โรงแรมต่างดาว) del 2016 di Prabda Yoon

Sulla scia del ‘ritmo’ e dell’estetica al neon del cinema di Apichatpong “Joe” Weerasethakul, ecco un film thailandese che miscela sci fi, S&M, commedia e dramma straniante in maniera complicata e non sempre accessibile. Due ore di ritmo tutt’altro che forsennato per raccontare e mostrare le vicende di cinque personaggi (tre uomini e due donne più una vicenda mostrata solo attraverso la tv e i media) accomunati dal medesimo luogo, ovvero il ‘Motel Mistress’, un luogo dove tutto è possibile, per quanto concerne bondage e sesso estremo, clandestino e illegale.Il cinquantenne Sopol recupera dall’uscita del liceo la giovane Laila per portarla al Motel Mistress, un luogo lontano da occhi indiscreti e dove dare sfogo alla sue perversioni sessuali più perverse. Ad attenderli c’è Tot, addetto alle camere e con passioni voyeuristiche. L’arrivo di uno strano cliente prima e di un’amica di Laila, Vicky, trasformerà una giornata tranquilla in un vero calvario per qualcuno del Motel Mistress. Il tutto avviene mentre i mass media e notiziari vari seguono incessantemente la misteriosa scomparsa di Tul, un ex bambino prodigio della Tv …..Con una regia di altissimo livello e visivamente accattivante, questo film mantiene per tutta la sua durata un ritmo faticoso che rischia più volte di annoiare, tenendo conto delle ottime premesse iniziali. Per fortuna di cose ‘strane’ ne accadono e le situazioni afferenti il viscido Sopol e le due giovani ragazze regalano situazioni estreme e perverse tutt’altro che banali, basate spesso su dialoghi e situazioni surreali prima e situazioni sadomaso poi. Ad esplodere nel delirio ci penserà l’ospite misterioso, un uomo collegato al ragazzo scomparso e forse proveniente da un altro mondo, che purtroppo mescolerà ancora di più le carte e la confusione che imperversa nel Motel. Bizzarro e ‘non sense’ come se non ci fosse un domani, che alla lunga rischiano di stancare, anche chi ha amato le pellicole più note del regista Weerasethakul sopra citato. Il quale nei suoi film riusciva sempre a dare una forma e sostanza, anche se apparentemente indefinita, ai suoi protagonisti ed alle loro storie e situazioni surreali. Il finale lascerà troppo tutto nel vago, finendo per non dare continuità a quanto di buono mostrato nella prima ora (compresa una masturbazione d’alta scuola in mezzo al traffico). La vendetta tanto desiderata e la fantascienza più irreale degli ultimi minuti, non basteranno per chiudere degnamente il cerchio di questa storia grottesca, destinata a rimanere inconcludente e poco decisa su cosa virare. Un film estremo esteticamente interessante ma con una sceneggiatura troppo ermetica e frammentata che, almeno a prima vista, non è riuscita a fare centro! VALUTAZIONE 2/5

H.E.