Quanto sia carica di simbolismo la farfalla nella sua evoluzione naturale, lo dimostra l’infinità di opere, cinematografiche e letterarie, a lei dedicata o da lei ispirata. Rinascita, speranza, trasformazione, dolore e trasformazione. Questo e molto altro in questo film giapponese che si rifà al cinema d’autore nipponico degli anni ’60e ’70, in particolare quello di Kōji Wakamatsu, dove la superficie, di forte impatto estetico, nascondeva forti legami tra i sentimenti umani più cupi e sofferenti con la società dell’epoca.
Il mondo cambia ma dolori, sentimenti e società sono mutati solo parzialmente, mantenendo le medesime difficoltà e problematiche universali.
Miyabi, dopo la morte della figlia in un tragico incidente e il divorzio, finisce per lavorare come squillo di gente facoltosa e riservata. L’incontro con uno misterioso cliente, un feticista che ama solo fotografare parti del suo corpo, finirà per trascinarla in un mondo surreale. Più le sue parti del corpo sono immortalate nelle foto è più la figura eterea della figlia diventa materiale e reale. Questo scatenerà confusione in Miyabi ma anche una lucida follia, verso una discesa distruttiva, mentale, fisica e materiale …..
Attraverso una narrazione criptica e sospesa, il regista Keishi Kondo utilizza al meglio i mezzi a disposizione, creando visioni surreali e psichedeliche che spaziano nel tempo, attraverso continui flashback, migrano in frangenti assurdi, per finire in momenti anche troppo reali e violenti.
Realtà che spaziano dal dolore interiore, logorato in questo caso dai sensi di colpa e dalla sofferenza per la perdita, a quelli più estremi di matrice terroristica. Queste due, illustrate a strappi, faticano in questo film ad intrecciarsi tra loro senza apparire troppo sconnesse o incapaci di trovare un nesso logico, finendo per creare confusione su quale sia effettivamente lo scopo del regista, politico o umano. Tutto questo non priva di provare amarezza e tristezza per la figura della protagonista, in particolare nell’ultima parte, dove il dramma personale prenderà inesorabilmente il sopravvento su tutto il resto.
NEW RELIGION è una piccola perla, non priva di momenti noiosi, destinata a tutti gli amanti del cinema del sol levante più sperimentale, indipendente e meno commerciale. Niente male!! VALUTAZIONE 3/5
H.E.
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