RATU ILMU HITAM (The Queen of Black Magic) del 2020 di Kimo Stamboel

Kimo Stamboel, componente al 50% del celebre due MO BROTHERS (MACABRE, KILLERS, HEADSHOT), dopo il deludente DREADOUT tira fuori dal cilindro un horror sovrannaturale tosto, deciso e destinato a lasciare il segno. Un film grondante sangue, pieno di gore e soprattutto con protagonista assoluta una sete di vendetta macabra e inquietante, dove sarà difficile nel finale, se non impossibile, dividere i buoni dai cattivi.Tre uomini riportano mogli e figli all’orfanotrofio dove sono cresciuti, per rendere omaggio al vecchio, ora in fin di vita, che li ha cresciuti. L’orfanotrofio però è infestato da terribili segreti e dalla presenza di qualcosa di oscuro e terrificante. Uno spirito, forte della magia nera, li ha voluti tutti e tre per un motivo ben preciso: vendicarsi di un tragico torto subito in passato. Ora questo spirito vuole rifarsi, non solo su di loro ma su tutti i loro famigliari … nessuno escluso! THE QUEEN OF BLACK MAGIC (titolo internazionale), forte di una sceneggiatura accattivante, piena di suspense e colpi di scena, opera di Joko Anwar (SATAN’S SLAVE, IMPETIGORE), ricca di dettagli spazio temporali, anche drammatici, dosati a meraviglia dopo una prima mezz’ora dove non accade quasi nulla, riesce a terrorizzare e stupire senza mai ricorrere a jumpscare inutili e infantili, scivolando lentamente ma costantemente su territori horror perlopiù estremi, dove vermi, lombrichi e centopiedi finiranno per diventare una disgustosa costante, associata a scene violente di autolesionismo e devastazioni corporee degne dei migliori body horror e film torture contemporanei. RATU ILMU HITAM ha, dopo una primissima parte da ‘libro Cuore’, una crescita esponenziale del terrore e della tensione su livelli sensazionali, con una serie di eventi a catena incontrollabili che uniti alla verità sul tragico evento cuore della pellicola, oltre tematiche delicate come pedofilia e abusi, finiranno per destabilizzare un ambiente già di per sé esplosivo. Tra bocche cucite con la forza, sparatorie furenti, gole squarciate, centopiedi usati in modalità ‘ALIEN’, visioni scioccanti e segreti raccapriccianti, considerate le problematiche legate ad un orfanotrofio, questo film non permette dal minuto 30 in poi nemmeno un secondo di noia, regalando tutto ciò che ci si aspetta da un horror estremo condito da fortissimi elementi soprannaturali legati alla magia nera e stregoneria indonesiana. Come accennato in precedenza, la nebbia (dal fortissimo sapore gotico) che avvolge buoni e cattivi, senza mai distinguere gli uni dagli altri, finirà per diventare un ulteriore arma vincente della pellicola. Da sottolineare infine le ottime musiche, perfette nell’esaltare i momenti più cruenti e crudi della storia, da quelli splatter/gore a quelli più disturbanti legati all’ignobile passato dell’orfanotrofio. L’Indonesia estrema questa volta non perdona!! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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