Dalla Nuova Zelanda, terra mai banale per quanto concerne il cinema estremo, ecco un nuovo film che, per struttura iniziale e presentazione, appare una copia del recente australiano RELIC. Niente di più errato, in quanto la pellicola, dopo un’introduzione confusa dei protagonisti, si avventura sui territori non sempre consoni a generi come ‘disturbing drama’ e horror, amalgamando sorprendentemente segreti familiari (attraverso continui flashback), alchimisti, esoterismo, body horror, sci fi e tantissime altre tematiche inizialmente inaspettate. Elle, una giovane madre incinta, si è appena separata dal marito violento. Per ultimare il suo ultimo libro, un trattato sulla pietra filosofale, decide di ritornare nell’antica casa di famiglia. Qui viene accolta con freddezza dalla madre e soprattutto dal padre, un ex medico bloccato sulla sedia a rotelle e affetto da una forte demenza senile. Il ritorno nella casa di famiglia fa riaffiorare in Elle terribili ricordi afferenti la sorellastra defunta Cara, attraverso continui flashback e visioni improvvise del fantasma di quest’ultima. Mentre i ricordi riaffiorano prepotentemente e dolorosamente, la verità pian piano emerge su quanto accaduto in passato, in merito alla morte di Carla, e soprattutto ai misteri che da sempre aleggiano attorno alla figura del padre e dei suoi abusi fisici e psicologici sugli altri componenti della famiglia … Quello che appare come un dramma convenzionale sulle crepe familiari da ricostruire, attraverso un percorso per nulla lineare e a tratti (volutamente come scopriremo strada facendo) anche troppo confuso, vira deciso su terreni horror d’annata spesso distanti tra loro, come il body horror cronenberghiano e le storie di ‘fantasmi’. Il finale, per fortuna, non continua a lanciare nebbia e dubbi su quanto realmente accaduto nelle segrete stanze di un medico poco convenzionale, bensì permette di unire, in un unico quadro ‘familiare’, le decine di puzzle mentali e psicologici disseminati lungo tutta la pellicola. Un film che mette in luce tutte le difficoltà dei rapporti familiari (madre e figlia, padre e figlia) quando queste poggiano su fondamenta inesistenti, figlie loro stesse di una sete di conoscenza divina, esoterica e sinistra, soprattutto quando magia, scienza e religione si incrociano pericolosamente. Interpretazioni viscerali e sempre sul pezzo, che spaziano nel tempo e nello spazio con estrema disinvoltura, i quali finiranno per sigillare al meglio una vicenda nella quale distinguere il reale dall’irreale, la verità dalla menzogna, risulterà un complicato ma necessario meccanismo di difesa mentale della sofferente protagonista. REUNION è un film coraggioso e originale, caratterizzato da un’atmosfera perennemente tragica e sofferente, forte inoltre di una chiusura finale sorprendente, triste e amara. Una nuova e gradita sorpresa estrema!! VALUTAZIONE 4/5
H.E.
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In effetti dalla locandina sembra molto vicino a Relic, però da quanto leggo ha dei tratti decisamente diversi. Comunque tra questo, Relic appunto e The Dark and The Wicked, mi pare ormai acclarato che il vero terrore aleggia all’interno della famiglia.