S.P.K. DESPAIR (1982) di Dominik Guerin & Steven Jones

Gli SPK sono stati uno storico gruppo musicale australiano, prolifico, multiforme e in attività tra la fine degli anni ’70 e la fine degli anni ’80. Impossibili da catalogare in un genere musicale ben definito, lo stile variava continuamente dal punk, all’elettronica, dalla new wave al noise rock, fino al metal più distorto e trash. Senza regole e con cambio continuo, anche a causa di eventi tragici, di musicisti, cantanti e artisti nella formazione, gli S.P.K., per promuovere la loro musica o semplicemente per canalizzare la loro arte visiva abbinandola a performance sopra le righe e testi anarchici ed estremi, pubblicarono nel 1982 una specie di shockumentary musicale (anticipando di un decennio i NINE INCH NAILS con BROKEN). In questo mixtape musicale e malsano troveranno spazio, oltre a performance dal vivo, video estremi afferenti dissezioni, interventi chirurgici inquietanti, crani perforati e frame del famigerato ‘museo della morte’ di Bangkok (ved. il doc shock MUTE). Musica rumorosa e disturbante, visioni distorte, immagini sporche e sequenze reali a dir poco raccapriccianti, ci trascineranno in un pozzo nero inquietante, logorante e fastidioso, non adatto ai deboli di cuore o agli amanti dei video culturali puliti e ricchi di spiegazioni. Un’opera seminale per il filone estremo degli shockumentary e mixtape, destinata, non poteva essere altrimenti, a pochi malsani eletti.
Da come si evince dai filmati presenti, una parte di questa mirabolante opera visiva veniva proiettata durante le performance del gruppo, rendendo questi spettacoli dal vivo decisamente unici.
La quantità di immagini e frame shock è veramente esagerata, senza regole ed in grado di spaziare nell’orrore umano a 360°. Sorvolando su alcune parti girate a livello semi amatoriale e confuso, siamo al cospetto di un piccolo gioiello estremo, sperimentale e disturbante, da visionare … con cautela! VALUTAZIONE 3/5

H.E.

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