THE DUKE OF BURGUNDY (2014) di Peter Strickland

Essere influenzato pesantemente da un periodo cinematografico, anni ’60 e ’70, non ne preclude l’originalità, soprattutto se si tratta del britannico Peter Strickland, uno dei registi e autori più significativi e ammirati del cinema contemporaneo. Dopo un esordio convenzionale con il drammatico Katalin Varga, la sua evoluzione, da Berberian Sound Studio in poi, metterà in luce un cinema che predilige mettere in mostra gli angoli nascosti, enfatizzando un’estetica vintage mai banale e tesa ad evidenziare desideri e passioni per una narrazione meno diretta ma non per questo meno efficace. Se Berberian è un thriller, per quanto anomalo, ed il suo più recente IN FABRIC è un weird potentissimo, con THE DUKE OF BURGUNDY siamo al cospetto di un elogio drammatico all’amore lesbico e sadomaso, filtrato attraverso una leggerezza d’animo che coinvolge con passione e desiderio intimo di possedere ed essere posseduti le due protagoniste. L’illusione di vedere solo un film elegante e raffinato, finirà per ingannare lo spettatore, in quanto scava nel profondo di due donne, differenti ma accomunate da un desiderio comune, filtrato egregiamente attraverso visioni prismatiche, stimolate da parole non dette, gesti non consumati, metafore e parallelismi, dalle farfalle emblema della pellicola, fino a sofferenti quanto irrefrenabili di un sogno comune. Evelyn sta studiando lepidotterologia presso la cinquantenne Cynthia. Evelyn, attratta da Cynthia, lavora come domestica a casa sua, dove è soggetta a rigide aspettative comportamentali ed elevati standard di pulizia. Quando Evelyn non completa i compiti con soddisfazione di Cynthia, viene punita dalla stessa, la quale trascinerà sempre la giovane Evelyn in un rapporto complesso di sadomasochismo simbiotico e privo di volgarità, attraverso giochi erotici sempre diversi e fantasiosi, tesi a determinare consensualmente i ruoli di dominatrice e dominata. Quando però la gelosia farà capolino nel loro rapporto, lo stesso rischierà di incrinarsi irrimediabilmente …. Quando la forma sovrasta il contenuto, finendo però per catturarne l’essenza, come la paura della perdita non della persona fisica ma solo della scintilla che accende il fuoco dentro si sé, finiamo per porci domande, come in questo caso, su quale sia l’essenza dell’amore, soprattutto se non convenzionale.. Avvolto in un contesto autunnale immersivo, tra colori naturali, della campagna, e innaturali, come gli interni vintage dell’immensa casa di Cynthia, di difficile contesto storico (siamo negli anni ’70 o ’60?), THE DUKE OF BURGUNDY ci allieta di un erotismo d’annata intrecciato però con una visione raffinata più moderna finalizzata però al dramma interiore che a passioni sadomaso superficiali. Se i giochi erotici accattivanti (dal facesitting al baule) finiranno per stimolare anche in noi accese ed inevitabili fantasie, sarà proprio il rapporto bidirezionale tra le due donne (chi è la vera dominatrice lo scopriremo strada facendo) a mettere in luce il vero cuore sofferente e piacevole allo stesso tempo della pellicola, rigorosamente al femminile. L’uomo è infatti bandito, finendo per essere impotente, passivo e spettatore inerme di questo sontuoso racconto erotico, feticista e sadomaso. THE DUKE OF BURGUNDY è una pellicola simili a tante del passato ma uguale a nessuna, insuperabile, per quanto concerne estetica e visioni erotiche caleidoscopiche spettacolari, rispetto a qualsiasi altro film contemporaneo, compresi i fenomenali film del duo Cattet & Forzani, altro punto di riferimento per questo cinema ‘sensoriale’ che ha segnato il decennio scorso in maniera indelebile. Da sottolineare infine le ottime e viscerali interpretazioni delle due protagoniste, interpretate dalla danese Sidse Babett Knudsen e dall’italiana Chiara D’Anna, mentre non va dimenticata la terza incomoda, una sublime Fatma Mohamed.Un sogno concreto ma difficile da catturare capire, si può solo sbirciare dal buco della serratura per accendere anche noi irrefrenabili passioni da replicare, se possibile, nelle segreta stanze del piacere!! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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