THE KINGDOM III (RIGET – THE EXODUS) del 2022 di Lars von Trier

Dopo ben 25 anni Lars von Trier porta a compimento con la terza stagione, non senza fatiche di salute ed evidenti lacune di protagonisti passati a miglior vita, una delle serie estreme più affascinanti e intriganti di sempre, THE KINGDOM, nota in Italia con il titolo IL REGNO (THE KINGDOM del 1994 e THE KINGDOM II del 1997)
Karen, una sessantenne che soffre di sonnambulismo e ha il potere della telecinesi, dopo una visione si reca nel grande e celebre ospedale di Copenaghen noto come Il Regno. Nel frattempo arriva all’ospedale un nuovo medico svedese, Il Dr Helmer Jr., figlio del famigerato e cinico Dr Stig Helmer, venuto a mancare anni prima proprio nel succitato ospedale. Una serie di eventi misteriosi, bizzarri e soprannaturali, apriranno nuovamente le porte dei sotterranei del regno con l’aldilà, riportando nuovamente nubi nefaste nell’ospedale più oscuro e celebre della capitale danese ….
Lungo un particolare e singolare parallelismo con la celebre TWIN PEAKS di David Lynch, serie, come confermato dallo stesso Lars Von Trier, ispiratrice della sua THE KINGDOM, la terza stagione riesce a fare nuovamente centro. Merito assoluto di uno dei registi europei più significativi ed estremi degli ultimi 40 anni, in grado di collegare eventi lontani 25 anni, senza mai snaturare lo stile sospeso e weird di allora, con un ritmo più moderno, frenetico ed in linea con i nuovi anni ’20. Complice anche un cast di attori stellare. Da Willem Dafoe (eccezionale nei panni del braccio destro del ‘maestro’) a Nikolaj Lie Kaas, da Udo Kier a Lars Mikkelsen, da Mikael Persbrandt a Bodil Jørgensen, da Alexander Skarsgård a Nicolas Bro, la qualità si spreca, regalando un continuo di prove eccelse e mai banali.
Come nelle stagioni precedenti, oltre al perenne color seppia acre, gli eventi presenti in un episodio sono racchiusi in un singolo giorno. Abbiamo due nuovi lavapiatti, un ragazzo con la sindrome di Hutchinson-Gilford e un robot, che sostituiscono i due ragazzi con la sindrome di down, essenziali per anticipare sempre tutti gli eventi che saranno mostrati in seguito. Non poteva mancare il conflitto secolare tra danesi e svedesi, amplificato questa volta dalla origini del Dr Helmer, quasi all’opera come medico ma intento a controversie incredibili tragi-comiche con la sua assistente e i colleghi locali, intenzionati a umiliarlo attraverso un bullismo becero e selvaggio. Come contraltare di Helmer e co-protagonista abbiamo una straordinaria Bodil Jørgensen nei panni della signora Karen, perfetta canalizzazione degli eventi magici e soprannaturali che avvolgono il regno, dalle celebri paludi fino al ‘fratellino’ interpretato dal mitico Udo Kier, grazie al quale assisteremo nuovamente ad un body horror sensazionale, ma diverso, alla pari di quello delle serie precedenti. I pochi protagonisti secondari, ancora in vita, della serie precedente, saranno fondamentali per legare il passato con il presente, reso ugualmente assurdo da storie di normalità ospedaliera di ufficio e corsia, dove invidie, gelosie e psicosi naturali segneranno ancora una volta le decisioni afferenti il destino del regno. Finale apocalittico e fenomenale (l’ultimo episodio è, a mani basse, il migliore della stagione), con un’entrata in scena d’eccezione, a completamento di un filo nero di meta-cinema decisamente brillante.
In conclusione siamo al cospetto di una perfetta combinazione di vintage unito ai tempi moderni di intrattenimento, regalando una conclusione perfetta a tutti gli appassionati delle prime indimenticabili stagioni di una serie più unica che rara. Chapeau Lars!! VALUTAZIONE 4,5/5 

H.E.

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