Il primo lungometraggio del basco Nacho Vigalondo rimane, assieme a PRIMER e TRIANGLE, uno dei lavori più interessanti afferenti i viaggi nel tempo usciti nei primi anni 2000.Viaggio del tempo e macchina annessa diventeranno il pretesto per incatenare una serie di situazioni e frangenti, nel raggio di poche ore, apparentemente sconnessi tra loro ma perennemente collegati, destinati, sempre, a scatenare una reazione a catena dove il protagonista lotterà con tutte le proprie forze per ribaltare una situazione confusionaria, sempre più estrema, anche se totalmente casuale. Hector, il quale sta trascorrendo alcuni giorni in campagna con la sua compagna Clara, vede all’improvviso nella boscaglia qualcosa che attira la sua attenzione mentre gioca con il suo binocolo: una bella ragazza sola che si spoglia completamente. Hector decide di fare una passeggiata per darle un’occhiata più da vicino. Quando diversi minuti dopo trova la ragazza, questa è sdraiata sull’erba e sembra essere morta o svenuta. Incuriosito da questa situazione si avvicina alla ragazza ma viene colpito al braccio, con una forbice, da un uomo bendato. In fuga Hector entra in una proprietà privata non lontana da casa sua. Qui ferito e braccato dal misterioso uomo mascherato, seguirà le misteriose indicazioni del proprietario dell’edificio, il quale lo costringerà ad entrare in una misteriosa vasca ermetica che cambierà per sempre il suo immediato futuro ………Forte di un incastro accattivante di possibili variabili, inizialmente prevedibili ma poi sempre più impazzite, questo thriller fantascientifico brilla di luce propria rispetto a qualsiasi altro film sci fi del passato a tema ‘viaggi nel tempo’. Pur attingendo in parte da pellicole per nulla sci fi come ad esempio MEMENTO di Nolan, con il quale condivide un brillante labirinto temporale e cronologicamente folle, quest’opera ampia sempre più, man mano che si avanza, il suo raggio d’azione per quanto concerne personaggi, incastri temporali, situazioni replicate, caricando la tensione fino ad esplodere negli eccezionali colpi di scena finali. Tutto (ma proprio tutto) visionato nella prima mezz’ora, anche il particolare più insignificante, tornerà prepotente per catturare la nostra attenzione, finendo per provare un’empatia quasi simbiotica con il protagonista (il classico uomo della porta accanto). Un riflesso quasi immediato per quanto concerne i rimorsi, le cose non dette o fatte, i desideri di cancellare gli errori della vita. La possibilità di cambiarli potrebbe essere una benedizione ma in realtà finiranno per diventare una dannazione figlia di infinite variabili scatenate appunto dal succitato viaggio nel tempo, per nulla deciso a tavolino, proprio come nell’imprevedibilità della vita di ognuno di noi. Quando prendiamo coscienza degli errori commessi, sembra impossibile porre rimedio ad essi. Un circolo vizioso e doloroso che Nacho Vigalondo mette brillantemente al centro di questa crono-storia ad incastri temporali tesa a costruire una ragnatela fitta e semplice allo stesso tempo. Un film tragico ma anche sinistramente divertente in alcuni frangenti, mai banali e sempre costantemente sul pezzo. Una perla assoluta costruita senza effetti speciali funambolici (e sempre nei medesimi ambienti, perlopiù naturali) ma solo con la forza di un soggetto e sceneggiatura decisamente originali, in grado di unire aspetti psicologici umani e sci fi classica in maniera pressoché perfetta. Un thriller sci fi e psicologico assolutamente imperdibile! VALUTAZIONE 4/5
H.E.
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Stupendo esempio di film di genere europeo riuscitissimo. Delizioso dall’inizio alla fine. E sul tema ormai credo che sia un must imprescindibile.