WILD WILD COUNTRY (2018) di Maclain & Chapman Way

 

Docu-serie travolgente e surreale dedicata al santone dei santoni per eccellenza, il leggendario maestro spirituale indiano Osho Rajneesh (Bhagwan Shree Rajnees), divenuto celebre (ai nostri giorni per simpatici meme virali) nella seconda metà del secolo scorso per il grandissimo numero di seguaci in tutto il mondo a seguito delle sue idee rivoluzionarie nella meditazione e non solo (impossibili da racchiudere le sue idee e visioni in poche righe). Celebre soprattutto oltre oceano per aver dato vita ad una controversa comune in Oregon (USA) negli anni ’80, analizzata nelle sue crepe più profonde in questo gigantesco e oscuro documentario firmato Netflix.
Terrorismo batteriologico, attentati, orge selvagge, sette oscure, misticismo, brogli elettorali, razzismo, ostracismo, pregiudizi, amore incondizionato, fede, violenza psicologica e tantissimo altro ancora nelle vicende finite al centro della cronaca mondiale negli anni ’80.
Divenuto una celebrità negli anni ’70 con migliaia di seguaci in tutto il mondo, il maestro Osho, accompagnato di suoi fedelissimi (tra i quali Sheela, la sua segretaria di allora e destinata a diventare la vera protagonista della serie) si trasferirà nei primi anni ’80 dall’India all’Oregon, trasformando una vasta area disabitata e desolata in un enorme comune, la ‘Rajneeshpuramche’, la quale passerà in poco tempo da un centinaio di persone a superare le diecimila unità di seguaci quanto mai devoti al santone barbuto.
Un enorme vallata dell’Oregon trasformata in poco tempo in una città vera e propria, nella quale vedranno la luce in pochi mesi negozi, strade, laghi, tempi e campi coltivati. A complicare le cose un piccolo paese confinante, Antelope, con al suo interno nemmeno 50 anime. Poche persone oramai in pensione (tra i quali il figlio del fondatore della Nike) destinate a convivere confinando con questa enorme misteriosa setta colorata di rosso e viola. I rapporti tra vicini così lontani per cultura e tradizione finirà per sfociare in uno scontro politico senza precedenti, dove Osho finirà oscurato poco a poco dalla prepotente figura di Sheela, sua devota segretaria e portavoce, spietata quanto tenace nel combattere ‘con ogni mezzo’ al fine di salvaguardare la gigantesca comune costruita dal nulla. La battaglia, senza esclusione di colpi, tra talk show, aule di tribunale ed elezioni quanto mai bizzarre, finirà per scivolare in un mare di odio reciproco e violenza becera tra i seguaci di Osho da una parte, e gli abitanti dell’Oregon prima e gli Usa dopo (FBI e autorità locali) dall’altra, tra scontri a fuoco, provocazioni, terrorismo batteriologico e tentati omicidi, con lo spettro terrificante di quanto accaduto a Jonestown solo qualche anno prima (Ved. JONESTOWN: The Life and Death of Peoples Temple ).
Ad accompagnare la storia narrata, sempre utilizzando filmati originali, vediamo ed ascoltiamo alcuni protagonisti di allora ai giorni nostri, come i residenti di Antelope, i fedelissimi di Osho (morto in circostanze misteriose nel 1990) e naturalmente Sheela, l’anima nera della storia e figura predominante di quanto successo di incredibile e fuori da ogni logica nei 4 anni di sopravvivenza estrema (1981-85) della Rajneeshpuramche.
Un’opera spettacolare ai limiti dell’incredibile, ancora più pazzesca in quanto nata, cresciuta e defunta in un paese come gli Stati Uniti d’America, dove il passaggio dal sogno all’incubo (come vedremo anche per migliaia di senza tetto usati senza scrupolo per scopi elettorali) è veloce quanto letale. Serie pazzesca e assolutamente imperdibile! VALUTAZIONE 9,5/10

 

H.E.