SECONDS (OPERAZIONE DIABOLICA) del 1966 di John Frankenheimer

Ecco un film che rappresenta al meglio il cinema immortale, quello senza tempo e di prim’ordine sotto tutti i punti di vista. Curiosamente uscito lo stesso anno di THE FACE OF ANOTHER di Hiroshi Teshigahara, altro capolavoro con il quale condivide diverse tematiche legate alla personalità, SECONDS (infelice come sempre il titolo italiano ‘OPERAZIONE DIABOLICA’) è un film maledettamente in anticipo sui tempi, capace di coniugare allucinazioni, analisi impietose sull’uomo moderno e visioni weird lucide e taglienti sulla necessità di evadere dalle prigioni imposte dalla vita.
Arthur Hamilton, un uomo di mezza età, conduce una vita insoddisfatta nonostante un buon impiego e un ottimo stato sociale. Un giorno riceve una telefonata da Charlie, un amico che credeva morto il quale gli indica un indirizzo al quale recarsi. Il luogo è la sede di un’organizzazione che offre ai propri clienti la possibilità di iniziare una nuova vita inscenandone la morte e cambiandone l’aspetto con un’operazione di chirurgia plastica. Hamilton accetta e assume l’identità di Tony Wilson, pittore di Malibu. Inizialmente ha difficoltà con la sua nuova vita, ma poi la conoscenza della bella Nora Marcus gli ridà fiducia e serenità, ma le insidie sono dietro l’angolo e sono pronte a divorarlo nel profondo dell’anima….
L’arte a 360° (passiva e attiva) rappresenta da sempre la miglior fuga dalla realtà quotidiana e dalle catene che la vita ci impone. Non è un caso se la professione desiderata e voluta da Arthur si riveli proprio quella di pittore, nel specifico di nudi femminili, simbolo di un desiderio represso e sepolto da troppo tempo. Proprio la succitata fuga, spesso sognata e desiderata finirà per soffocare e devastare la mente del neo artista, soprattutto quando la nuova vita si troverà costretta a regolare i conti con quella passata. A rendere grandiosa la metamorfosi e le varie fasi della trasformazione da uomo comune a uomo di successo artistico e sociale, un contorno weird impressionante. Dalla fantomatica e misteriosa organizzazione avvezza all’occultamento di vite precedenti per nuove e desiderate carriere vincenti, a visioni oniriche pazzesche e magnetiche, con distorsioni spaziali di luoghi e persone, che spaziano da violenze sessuali a orge immerse nell’uva (due scene memorabili, distinte tra loro ma legate da un filo sottile di desiderio e libertà sessuale presente sia in Arthur che nel suo nuovo Tony). Non meno grottesco il luogo delle ‘presone in attesa’ per una terza possibilità, la più ardua e catastrofica, segno di un improbabile salvezza destinata all’oblio eterno.
Se il desiderio di una seconda possibilità e sepolto in ognuno di noi, in particolar modo quando vediamo e ci rendiamo conto che la vita è una sola unica ed impossibile da ripetere o migliorare, la terza possibilità, cosa rara, ne determinerà il caso totale e l’effettiva autodistruzione. Un film immenso, allucinato ed allucinante, merito di una perfetta simbiosi di sci fi e orrore primordiale, di una fotografia, in un bianco e nero claustrofobico, distorta e moderna ancora oggi, e grazie ad una serie di interpretazioni dal valore assoluto (Rock Hudson, ma anche il suo precedente John Randolph), viscerali ed in perfetta simbiosi con le paure e sofferenze del triste ed illuso protagonista di questa storia. Un fanta thriller incredibilmente attuale e capace di sezionare, fino all’animo umano più oscuro e nascosto, le molteplici personalità e desideri umani che da sempre attanagliano ognuno di noi. Capolavoro vero! VALUTAZIONE 10/10

 

H.E.