Il debutto da cineasta di Terrence Malick, oltre ad essere diventato un film di culto e tra i più influenti del genere, rimane ancora oggi uno dei road movie più originali, robusti, poetici e demolitori del grande sogno americano. BADLANDS, ispirato alle gesta macabre del killer Charles Starkweather, il quale uccise barbaramente 11 persone nel 1958 in soli due mesi di furia omicida e sempre affiancato dalla giovane compagna quattordicenne Caril Ann Fugate, mostra al meglio l’idolatria e la ricerca ossessiva delle figure carismatiche degli anni ’50 americani, costruendo il protagonista, un ottimo come sempre Martin Sheen, come una fotocopia estetica del più grande mito americano di allora, James Dean, simbolo e sinonimo di libertà e ribellione a stelle e strisce, finendo al tempo stesso per demolirlo nella sua adorazione generazionale. Ad affiancarlo un altrettanto brava Sissy Spacek nei panni della compagna ‘on the road’ Holly, forse troppo forzata fisicamente nei panni di una quindicenne (all’epoca aveva 24 anni).
1959 South Dakota. Holly, una quindicenne inquieta e orfana della madre, trova in Kit, giovane venticinquenne spiantato e manesco che vivacchia con lavori occasionali, quell’affetto che le manca in famiglia. Quando il padre di Holly si oppone alla loro relazione in modo piuttosto energico, Kit lo uccide. I due giovani poi fuggono insieme nel tentativo di espatriare. Alle loro spalle intanto la scia di cadaveri si allunga……
Regia asciutta, semplice e sempre impreziosita da inquadrature profonde e da grande respiro, un amore impossibile, basato solo sull’istinto giovanile e quindi privi di razionalità, ed una follia omicida, incapace di provare empatia per le numerose vittime, appaiono fondamenta più che solide per caratterizzare al meglio i due protagonisti e le loro gesta, indirizzandoli sui binari della morte (altrui) più per mancanza di altre motivazioni o stimoli che per una necessità interiore di uccidere e seminare terrore.
SPOILER ….. Sono proprio gli ultimi minuti del film a racchiudere questo vuoto e desiderio al tempo stesso di raggiungere il successo americano, da parte dei giovani americani vuoti nell’anima, senza averne però le capacità e possibilità di appropriarsene. Singolari le domande dei poliziotti nel finale, quasi una venerazione che da lì in poi finirà crescere a dismisura nei confronti del criminale e del male in generale ….. FINE SPOILER
Un’opera genuina e di grande qualità, lontana parecchio dai virtuosismi estetici e strutture non lineari dei successivi lavori di Malick, risultando ancora oggi il suo film più diretto e semplice nella forma. Una semplicità funzionale ai contenuti, dove la narrazione voce fuoricampo di Holly stile diario finisce per rappresentare al meglio l’insensibilità alla gioia e contemporaneamente al dolore mostrata da lei e Kit, nonostante la scia di morte lasciata alle loro spalle, da parte dei due fuggiaschi ‘innamorati’ per una strana ‘convenienza anomala’.
Uno strano dramma estremo e novella tragica dal forte contenuto critico nei confronti della gioventù americana, ribelle solo in apparenza, degli anni ’50 americani e di conseguenza della società a stelle e strisce dell’epoca, incapace di cogliere malessere e desiderio evolutivo delle nuove generazioni. Imperdibile! VALUTAZIONE 9/10
H.E.
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nikki