Se qualcuno cerca con disperazione un thriller in grado di togliere il fiato, questo film spagnolo rappresenta la scelta più efficace a tale richiesta oggi sulla piazza. Opera minimale, ambientata sempre nello stesso luogo, una casa (come l’altrettanto micidiale MUSARANAS di Juan Fernando Andrés & Esteban Roel), e con solo quattro attori (o quasi) per tutto il tempo, che mette in luce le ombre invisibili, aberranti ed inconfessabili che avvolgono una famiglia benestante ed all’apparenza ‘normale’.
Oliver e Julia sono una coppia benestante che vive una vita agiata con i figli Alex e Sara. Una mattina, madre e figlia, dopo un piccolo battibecco sui voti di quest’ultima, escono di casa di fretta. Julia è in ritardo per il lavoro e decide di lasciare Sara a pochi passi da scuola. Al suo rientro a casa, scopre però che Sara non è mai entrata in classe. In preda alla disperazione, tutta la famiglia chiede l’aiuto della polizia ma per giorni nessun indizio si rivela utile. Tutto cambia quando una lettera misteriosa, scritta da qualcuno che sostiene di aver trattenuto Sara, propone di lasciarla andare a patto di poter parlare con i restanti tre componenti del nucleo familiare……
Potente come SECUESTRADOS, con picchi di tensione improvvisi e letali, sconcertante come l’ultimo film di Yorgos Lanthimos, THE KILLING OF A SACRED DEER, e con un colpo ad effetto nel finale alla MUSARANAS, questo BAJO LA ROSA è destinato a stupire non poco anche i più avvezzi al cinema più estremo ed inquietante. Pellicola ansiogena simile ad una partita a scacchi senza precedenti, simile a quella tra l’uomo e la morte, dove la posta in palio è la vita di Sara, tra il sequestratore ed i tre familiari coinvolti nel suo sadico e perverso gioco al massacro. Il contorto e macchinoso percorso intrapreso da parte del misterioso sequestratore per estorcere la verità, impreziosita da sesso ed umiliazioni destinate a crescere esponenzialmente, per quanto concerne l’abominio e la vergogna, man mano che la storia prosegue e si incanala in un imbuto di scioccanti e terrificanti confessioni, a tratti rischia di incartarsi, apparire sterile o portare ad una storia già vista in passato. Per nostra fortuna l’asticella estrema si alzerà sempre più parallelamente alla irrefrenabile curiosità, fino a giungere all’ultimo quarto d’ora della pellicola, raccapricciante, orribile e letale per il nostro fiato. Se la regia è semplice e priva di virtuosismi accattivanti, le recitazioni di alcuni protagonisti (Alex su tutti) non appaiono sempre all’altezza, la sceneggiatura non delude affatto, ed è semplicemente grandiosa, mordente ed originale (una rarità al giorno d’oggi), con una chiusura del cerchio degna dei migliori thriller estremi coreani. Da vedere senza esitare e …. fino al finale stupefacente, micidiale e rosso sangue! VALUTAZIONE 8,5/10
H.E.