ELEPHANT (2003) di Gus Van Sant

ELEPHANT (2003) di Gus Van Sant

Nonostante ci siano state, purtroppo, decine di sparatorie e stragi nelle scuole americane negli ultimi decenni, forse nessuna ha avuto più risalto mediatico e analisi sociale del famigerato massacro alla Columbine High School avvenuto il 20 aprile del 1999 (due studenti uccisero 13 tra studenti e professori e ne ferirono 24). Se il primo semi adattamento cinematografico (nessuno nominerà mai il nome dell’istituto e i nomi dei protagonisti saranno sempre diversi) è stato un film scadente e imbarazzante dal titolo ‘Duck! The Carbine High Massacre’, uscito a solo un anno di distanza, sarà il 2003 l’anno più rilevante per quanto concerne film e documentari. Oltre al documentario Bowling a Columbine di Michael Moore e ZERO DAY di Ben Coccio (un found footage secco e glaciale, veramente ottimo), vedeva la luce anche ELEPHANT di Gus Van Sant, opera forse più adatta al grande pubblico ma non per questo meno incisiva di altri film sulle stragi scolastiche, tema scottante principalmente a stelle e strisce.
Quella che appare come una normale e banale giornata di un liceo americano, finisce per essere travolta dalla furia omicida di due studenti armati fino ai denti ….
Ispirato al cortometraggio omonimo di Alan Clarke del 1999(il titolo infatti ha un significato talmente banale che non necessita spiegazione alcuna), questo film ha nella banalità e semplicità della quotidianità adolescenziale la sua forza deflagrante. Seguiamo infatti, attraverso una prospettiva di piani sequenza le vicende di alcuni ragazzi e ragazze del liceo, destinati a diventare nel finale protagonisti nefasti della vicenda.
Da una parte le vittime dall’altra i carnefici. Banalizzati i primi e analizzati i secondi, attraverso una quotidianità fondata su simpatie naziste, videogiochi violenti e soprattutto la facilità di acquistare per posta armi pesanti. Ad inquietare sarà non solo quest’ultima, quanto la difficoltà estrema di chi li circonda nel valutare il pericolo imminente. Dai Succitati piani sequenza alla musica classica, dalla preparazione alla strage agli attimi di quiete prima della tempesta, Gus Van Sant Confeziona un prodotto in grado di intrecciare abilmente il cinema pop adolescenziale degli anni ’90 con le profonde inquietudini dei primi anni 2000, dove nessuno poteva ormai sentirsi al sicuro. Un Dramma inquietante che scava a fondo nelle forti contraddizioni della società americana, dove lo strumento per combattere il mostro, il diritto intoccabile del libero uso delle armi, finisce esso stesso per divorzi ferocemente. Pur rimanendo lontano dalla forza dirompente di pellicole simili, ved. il capolavoro targato Denis Villenueve POLYTECHNIQUE’, e con qualche banalità di troppo (l’accennata omosessualità dei due carnefici), ELEPHANT è un film di spessore, in grado di lasciare nello spettatore a fine visione un vuoto nell’anima difficile da colmare. Uno shooting drama dalla visione fondamentale!! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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