Sulla scia del successo, inaspettato, dei primi due capitoli, nel 1985 vedeva la luce il terzo della famigerata serie FACES OF DEATH. Una serie fondamentale per il nascente sotto genere documentaristico dei dock shock/shockumentary, anche se il risultato rimane parzialmente deludente ed in linea con il suo predecessore, soprattutto per le corposi parti fake create a tavolino.
FOD III, narrato sempre dal simpatico dott. Francis B. Gross, inizia bene mostrando video e immagini di cruenti incidenti stradali in Germania, una piaga, purtroppo, sempre attuale. SI passa poi in California, dove un famigerato killer di adolescenti, tale Mike Lorenzo, viene catturato e condannato a morte. Sempre negli seguiamo la cattura e uccisione, da parte della polizia, di un pericoloso sociopatico. Passiamo poi alle paludi della Louisiana con una serrata caccia ai contrabbandieri di cocaina, marijuana e al farmaco PCP. Dopo questo inizio altalenante ma dignitoso, il doc scivola nel trash, con la ‘famosa’ scena del paracadutista nel laghetto degli alligatori. Fake clamoroso. Dopo aver mostrato discutibili torture a El Salvador (altro fake) e atrocità di repertorio in Vietnam, FOD III si concentra sugli animali. Dopo mattatoi, serpenti a sonagli e barracuda incazzati con i sommozzatori, il doc termina analizzando le mentalità dei criminali e la loro sinistra connessione con le facce della morte.
Aggiungendo poche righe ancora, questo terzo capitolo della saga risulta essere deludente sotto diversi aspetti, salvabile solo per il format consolidato e originale per l’epoca, oltre alle poche (una minima parte) cose reali mostrate. VALUTAZIONE 1,5/5
H.E.
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