THE BERLIN BRIDE (2019) di Michael Bartlett

La nostalgia del passato trova nell’arte cinematografica una delle sue armi migliori, per alimentarla e creare visioni a dir poco surreali. E’ il caso di THE BERLIN BRIDE, opera seconda del tedesco Michael Bartlett. Una pellicola che attinge a piene mani dal cinema bizzarro del connazionale Christoph Schlingensief e da tutto il cinema più sperimentale e weird, quello, citando nomi illustri, alla Alejandro Jodorowsky, Jan Švankmajer e Luis Buñuel.
Berlino 1986. Due sconosciuti finiranno per condividere parti di un manichino raffigurante una donna. Il primo, un uomo con un braccio solo, troverà solo il braccio destro del manichino, il secondo la parte rimanente. Entrambi iniziano a condividere in maniera simbiotica la propria vita con la ‘nuova compagna/ia’, finendo prima per inoltrarsi su percorsi onirici e surreali, e poi per incrociare le proprie esistenze ……
In questa eccentrica pellicola, armata di pochi dialoghi e musiche sospese, il feticismo noto con il termine agalmatofilia viene esaltato attraverso un tortuoso viaggio fatto di ansiogene visioni, alcune sognate, altre immaginate, altre ancora fin troppo reali. Il tutto avvolto in una cornice vintage che riporta alla memoria Nekromantik di Jörg Buttgereit e Cannibal di Marian Dora, senza mai scivolare nell’estremo gore ed eccessivamente violento delle citate pellicole estreme. Ricco di trovate geniali e costantemente imprevedibili, THE BERLIN BRIDE regala perle a ripetizione, attraverso i succitati sogni/incubi, frangenti bislacchi e una cura maniacale dei dettagli, afferente i due protagonisti, l’ambiente anni ’70 e ’80 berlinese che li circonda e soprattutto le geniali controversie legate al loro morboso e sinistro rapporto con il manichino, vittima e carnefice contemporaneamente degli stessi. Un amalgama quasi perfetto tra visioni grottesche, stop motion e amori impossibili, scalfiti in parte dalla regia a tratti modesta, limitata forse dagli evidenti limiti economici. Questi non privano, per fortuna, il proprio autore di creare un micro mondo stravagante, malsano e ossessivo, dove amore, morte e gelosia lasceranno poco spazio alla noia che assillava i due protagonisti prima del fatidico incontro con la loro ‘sposa’.
Un piccolo film, quasi muto (dialoghi e didascalie con il contagocce), dal grande fascino e dove l’amore estremo trionfa …. forse!! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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