MANIAC DRIVER (マニアック・ドライバー) del 2021 di Kurando Mitsutake

Il regista di GUN WOMAN e KARATE KILL prova a cimentarsi questa volta con il genere ‘giallo’ di casa nostra, presentando il tutto, nei titoli di testa, come ‘A JAPANESE GIALLO’. Del glorioso filone cinematografico nostrano abbiamo però poco o nulla, se non alcune musiche similari, guanti di pelle e alcune sfumature cromatiche sparse qua e là, in quanto la pellicola rimane ancorata al filone estremo nipponico tanto caro al regista, dove erotismo, sangue e violenza senza freni fanno capolino più volte in maniera gratuita.
Un tassista ama uccidere giovani clienti avvenenti a fine corsa, armandosi di coltello, casco e guanti in pelle. Il mistero di tanta violenza risiede nel suo recente passato, dove un’invasione familiare finita in tragedia lo ha destinato alla follia più estrema …..
Kurando Mitsutake non è Takasci Miike e nemmeno Shin’ya Tsukamoto e, pur ispirandosi palesemente, sembra esserne ampiamente consapevole. Proprio per questo il suo cinema è caratterizzato da frangenti che sfiorano il trash e improvvise sterzate violente, avvolte in erotismo e sangue. La trama spesso, come nei film succitati, è esigua e fragile, nonostante il desiderio di voler a tutti i costi sorprendere lo spettatore nel finale è un tentativo appare fin troppo forzato e poco riuscito. Quello che si deve apprezzare del film è la follia weird che avvolge il protagonista, dedito al sadismo più becero, becero e senza freni. Le scene violente e splatter sono in effetti il pezzo forte dell’intera pellicola.
MANIAC DRIVER in conclusione, è un tentativo maldestro di omaggiare il giallo italiano, finendo per diventare solo un pretesto per utilizzare alcuni stilemi del genere come semplici cornici di un film senza dubbio estremo, non destinato però a rimanere negli annali del cinema. Si poteva, visto le premesse iniziali, fare decisamente meglio! VALUTAZIONE 2/5

H.E.

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