MISERY (1990) di Rob Reiner

L’opera più estrema del regista Rob Reiner, nota in Italia con il titolo MISERY NON DEVE MORIRE e tratta dal celebre romanzo di Stephen King, rappresenta assieme ad altri titoli usciti nel biennio 1990-91, come THE SILENCE OF THE LAMBS e CAPE FEAR, un periodo irripetibile e innovativo del cinema americano per quanto concerne i thriller più cupi e vicinissimi all’horror estremo.
Paul Sheldon è uno dei scrittori di maggior successo, in particolare il filone dedicato al suo personaggio più celebre, Misery Chastain. Rifugiatosi nelle montagne innevate del Colorado per scrivere il suo nuovo romanzo, quando quest’ultimo è terminato Sheldon non aspetta che il tempo migliore per proseguire il suo viaggio di ritorno a casa. Una tormenta eccezionale lo manderà fuori strada. Viene trovato, per sua ‘fortuna’ da Annie Wilkes, incredibilmente sua ammiratrice ed in maniera particolare dell’eroina di Paul, Misery . Se inizialmente Sheldon, al suo risveglio nella casa di Annie quasi del tutto paralizzato, sembra lieto per quanto fatto da quest’ultima, ben presto si renderà conto di essere finito nelle grinfie di una donna instabile, dal passato poco limpido e pronta a tutto pur di stravolgere l’esito dell’ultimo romanzo con protagonista Misery …
Se il romanzo risulterà quasi riflettere i demoni che tormentavano King, come alcol e stupefacenti, lo scrittore Sheldon, interpretato nel film da un monumentale James Caan, finirà per essere vittima dei demoni del successo, sotto forma di quella ossessione del fan di turno, dove realtà e fantasia si mescolano pericolosamente tra loro per accendere una miccia impossibile da spegnere, se non con la morte. A rendere credibile una parte decisamente incredibile, come quella di Annie, abbiamo un’attrice fenomenale come Kathy Bates, con già due decenni di carriera alle spalle ma che trova con questo film quella parte che le concederà l’immortalità nella storia del cinema. Se Hannibal Lecter nel titolo succitato definirà nuovamente gli stilemi del serial killer al maschile, lo stesso discorso vale, per quanto concerne quelli al femminile, anche per quanto mostrato ed evidenziato in questo film per Annie. Il tutto grazie anche ad una sceneggiatura decisamente incalzante e claustrofobica, affiancata da una vibrante colonna sonora, caratterizzata da trame e sotto trame e che gioca abilmente su tensione, torture becere e una sinistra ironia, stile la caccia del gatto col topo, ben esaltata nel rapporto di odio, fanatismo e falso amore tra i due protagonisti di questa esaltante vicenda.
Un’opera, con annesse scene violentissime (indimenticabile quella ispirata ai ladri delle miniere), entrata di prepotenza nell’immaginario collettivo degli appassionati di thriller estremi e non solo. Ci sono film che non invecchiano mai e, proprio per questo, divenuti nel tempo dei cult inossidabili. MISERY, uno dei thriller estremi per eccellenza della storia del cinema, è uno di questi!! VALUTAZIONE 4,5/5  

H.E.

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