PROFESSOR MARSTON AND THE WONDER WOMEN (La genesi di Wonder Woman) del 2017 di Angela Robinson

Tra le opere più originali e singolari legate al mondo dei fumetti, in particolare quello a stelle e strisce dedicato ai supereroi, abbiamo un film biografico imperniato sulla figura creatrice di Wonder Woman, il professore William Moulton Marston, inventore anche della macchina delle verità come la conosciamo oggi. Un particolare per nulla marginale per quanto concerne la creazione successiva del supereroe al femminile per eccellenza.
USA, 1945. Il professore e psicologo Marston si trova al cospetto di una commissione della Child Study Association of America, la quale lo accusa di essere, con la sua opera, oltraggioso per il pubblico giovanile, a causa dei contenuti fin troppo espliciti per quanto concerne il sadomaso, il sesso e l’omosessualità. Per cercare di difendersi, Marston ripercorre la genesi della creazione di Wonder Woman, partendo dagli anni ’20, dalla sua cattedra universitaria, i suoi studi e la sua relazione poliamorosa con le sue due compagne, la moglie Elizabeth e l’allora studentessa Olive ….
In questo caso siamo al cospetto di un soggetto veramente esplosivo, in grado di spaziare su tematiche delicate come la libertà di sessuale, di pensiero ed emancipazione, non solo femminile. Una storia da divulgare, che sembra fin troppo complessa e articolata da esporre in un singolo film e per una regista poco avvezza al drama a tinte forti, anche se la sua storia è legata non poco al femminismo. Il film infatti mostra una figura geniale e pionieristica per le battaglie di genere, come Marston, dove il proprio percorso di vita, legato spesso a innumerevoli ostacoli figli di un pensiero avanti decenni rispetto alla propria epoca, finirà per segnare per sempre le generazione future. Tale pensiero, impossibile da frenare e che sarà mostrato nel film attraverso numerosi flashback, confluirà proprio nel celebre fumetto della DC COMICS, casa editrice americana che non necessita di presentazioni, grazie ad un intreccio di amori, passioni nascoste e soprattutto un intrigante triangolo passionale che coinvolgerà Marston, la moglie Elizabeth e Olive, relegando tutti e tre incredibilmente, con la loro storia e le loro idee, per l’eternità.
Come anticipato in precedenza, il film gode di una forza trascinante quasi naturale, grazie anche ad un legame simbiotico dei tre protagonisti creato a regola d’arte. L’unico rammarico, è rappresentato dai freni imposti proprio da quella censura tanto odiata da Marston, senza la quale il film avrebbe potuto, grazie alle fantasie bondage e sadomaso presenti, regalare qualcosa di veramente epico e più estremo. La figura (ben diversa dai film recenti e anche dalla serie Tv anni ’70) di Wonder Woman, emancipata, risoluta, forte, indipendente ed allo stesso tempo estremamente attraente, appare proprio come una simbiosi delle due compagne di Marston (le ‘women’ del titolo’), oltre ad essere espressione su carta della fantasie irrefrenabili di un autore vulcanico (lo dimostra la succitata macchina della verità, anche lei fonte d’ispirazione del fumetto) a 360°.
Pur con qualche passaggio troppo soft e alcune lacune (impossibile raccontare tutto in meno di due ore), questo film, dove i tre attori protagonisti sono quanto mai azzeccati, è un piccolo gioiello da vedere e soprattutto conoscere fino in fondo. Un dramma biografico veramente niente male! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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