DESCENT INTO DARKNESS: MY EUROPEAN NIGHTMARE (Sorgoï Prakov, my european dream) del 2013 di Rafaël Cherkaski

“Nel 2013 il regista Sorgoï Prakov è andato
a Parigi per filmare un documentario. Mentre era lì, ha avuto una crisi e ha commesso una serie di orribili crimini. Questo materiale video documenta la sua discesa nell’oscurità.”
Questo è prologo affiancato da un’inquietante scena di violenza domestica. subito dopo siamo catapultati nel viaggio, ad opera dell’assoluto protagonista di questa estrema storia, nella Francia parigina, prima turistica, poi periferica ed infine quella più selvaggia e primordiale.
Sergoi Prakov, un giovane bielorusso armato di due piccole videocamere, è desideroso di documentare, attraverso un viaggio a forma di cuore, le grandi capitali europee, per scopo giornalistico e per inseguire il suo grande ‘sogno europeo’. Da sogno a incubo, il passo è breve e … letale!!
Ispirato certamente dal celebre Borat e dalla miriade di horror found footage in prima persona esplosi negli anni 2000, il regista franco russo Rafaël Cherkask, che interpreta in maniera viscerale il protagonista Sorgoï Prakov, mette in luce, e ombra, una discesa senza freni verso la follia di un uomo verso l’emarginazione e la privazione delle sicurezze tanto ambite in occidente. Una disperazione vissuta anche per colpa propria, non solo altrui, in quanto l’esclusione dalla società, in quanto diverso, seguirà parallelamente la sua privazione di comfort alla sua degenerazione mentale e fisica. Quest’ultima, con una visibile perdita di peso, renderà assai credibile tutta la storia, divisibile in tre parti ben distinte. La prima divertente, impacciata e goliardica. La seconda, centrale, weird e grottesca con alcune sterzate di violenza urbana con annesse risse, rapine e miseria. La terza, conclusiva e più corposa, che decreta la discesa definitiva verso l’oscurità, di puro orrore estremo, dove omicidi efferati, home invasion, infanticidi e persino necrofilia, mostreranno forse la vera anima del suo protagonista, voluta o costretta poco importa.
Grazie ad una performance intrepida e temeraria da parte del regista, dove è lecito chiedersi se tutti erano consapevoli di quanto stava accadendo o erano semplici spettatori inconsapevoli, questo film sembra decretare la fine del sogno europeo (occidentale), per tantissimi extra europei, esploso negli ultimi anni, ancora prima della sua nascita. Un’opera bizzarra certamente, che getta però un’ombra su quello che da lì a breve sarebbe esploso nell’est Europa, Ucraina per la precisione, e che sembra non vedere la luce all’orizzonte nemmeno a dieci anni di distanza. Un malessere europeo solo sopito e sommerso, destinato, come il male interiore che attanaglia il folle Sorgoi, a venire malauguratamente in superficie.
In conclusione trattasi di un piccolo film (i limiti del low budget sono evidenti) dalla grande forza dirompente, perfetto per la nostra epoca, ossessionata dal voler apparire, essere e brillare, ad ogni costo e … vita!! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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