SEX DOLL (2016) di Sylvie Verheyde

Interessante thriller erotico sulla prostituzione londinese ad opera della francese Sylvie Verheyde.
Virginie è una giovane escort francese di lusso in trasferta a Londra. Mentre frequenta con distacco il suo lavoro, frequentando solo clienti facoltosi in alberghi e ville di lusso, un giorno conosce in una discoteca il giovane Rupert, con il quale coltiva una nuova e onesta amicizia. Combattuta da una parte con il desiderio di cambiare vita, per mantenere il legame con la sorella minore all’oscuro del suo lavoro vero, e dall’altra desiderosa di mantenere elevata, economicamente, la sua qualità della vita, Virginie si troverà costretta a scegliere. Un evento tragico, ne faciliterà la scelta ….
Sotto una regia a tratti patinata e superficiale, SEX DOLL è un film crudo e impietoso sulla prostituzione d’alto bordo in terra inglese, dove con soldi e potere è concesso tutto o quasi. Il bivio tra scelta e obbligo nel film, come nella vita reale della prostituzione, è sottile e mai ben definita, lasciando così spazio ad una zona grigia destinata a rimanere tale. Pur con qualche limite, il film scorre a meraviglia, grazie ad uno stile erotico sempre meno in voga e frangenti crudi destinati a lasciare il segno. Discreta la storia, che nasconde come scopriremo dei segreti, tra Rupert e Virginie, con quest’ultima interpretata abilmente, e in maniera provocante, convincente e combattuta, dalla francese di origini algerine Hafsia Herzi, già presente nell’ottimo, e più incisivo, per quanto concerne il tema della prostituzione e qualità, ‘House of Tolerance’ di Bertrand Bonello.
SEX DOLL, pur con qualche evidente limite tecnico, riesce a collocarsi con merito nel filone erotico in chiave moderna, grazie all’ottima interpretazione, evidenziata in precedenza della protagonista e una sceneggiatura ricca di spunti brillanti, sul mondo delle escort di lusso e non solo. Da vedere! VALUTAZIONE 3/5

H.E.

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